Scontri fra etnie rivali nel Borneo: 5 morti e oltre 32mila rifugiati
Jakarta (AsiaNews) – Oltre 32mila persone, di etnia Dayak e Bugis, hanno abbandonato le loro abitazioni, trovando rifugio nelle stazioni di polizia e negli accampamenti dell’esercito. Nella città di Tarakan (East Borneo) continuano, infatti, gli scontri tra l’etnia locale dei Dayak Tidung e i Bugis originari della regione del South Sulawesi. Le violenze sono iniziate lo scorso 26 settembre in seguito all’uccisione di un Dayak da parte di un gruppo dell’etnia rivale. Entrambe le fazioni sono di religione musulmana. Al momento il bilancio è di cinque morti e decine di feriti.
Ieri, il presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha chiesto alle forze dell’ordine di risolvere subito la situazione, per evitare il ripetersi degli scontri etnici tra indigeni Dayak ed etnici maduresi avvenuti a Sampit (Kalimantan) nel 2001, costati la vita a centinaia di persone.
Il governo ha inviato due battaglioni di forze speciali della polizia, per riprendere il controllo della città, dove gruppi di entrambe le etnie seminano il panico tra la popolazione, con assalti a negozi e abitazioni.
Intanto, Syahrul Yasin Limpo, governatore della provincia del South Solawesi, ha invitato i migranti di etnia Bugis a mantenere il controllo e a non rispondere alle provocazioni. Egli ha anche assicurato che nei prossimi giorni invierà una delegazione per negoziare una tregua con i rappresentati dell’etnia Dayak.
Con oltre 300 etnie, l’Indonesia è da sempre teatro di guerre tra gruppi rivali, che combattono fra loro per motivi religiosi, culturali o territoriali.
Le province di Poso (Central Sulawesi) e Ambon nell’arcipelago delle Molucche, sono da dieci anni teatro di scontri tra gruppi etnici cristiani e musulmani, costati la vita a oltre 9mila persone. La provincia di Sampit (West Borneo) è sconvolta invece dalla guerra tra gli indigeni Dayak ed etnici Malayu e Madura, che dal 1998 ha fatto circa 500 morti e oltre 100mila sfollati.
02/11/2021 09:02