27/01/2010, 00.00
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Scontri a fuoco fra Seoul e Pyongyang nel mar Giallo

Sale l’allerta al largo della penisola coreana, lungo il confine marino che separa i due Paesi. In mattinata Pyongyang lancia 30 colpi di artiglieria verso il Sud; Seoul risponde con spari di avvertimento. Esperti di politica coreana: strategia della tensione del Nord per guadagnare concessioni diplomatiche.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Nuovo conflitto a fuoco fra le due Coree lungo il confine marino, nel mar Giallo, al largo della costa occidentale. Questa mattina alle 9 ora locale,  la Corea del Nord ha sparato almeno 30 di colpi di artiglieria in mare al largo dell’isola di Baeknyeong, in territorio sud-coreano, nei pressi della Northern Limit Line (Nll). Seoul ha risposto al fuoco con 100 spari di avvertimento, usando cannoni con una portata di 4 km. “Il nostro esercito ha risposto al fuoco con prontezza” conferma – in condizioni di anonimato – un funzionario vicino al presidente sud-coreano Lee Myung-bak.
 
Allo scontro del mattino, riferisce l’agenzia sud-coreana Yonhap News, è seguito un secondo lancio di artiglieria pesante dal versante nord-coreano alle 3.25 del pomeriggio. La marina di Seoul, in questo caso, non ha risposto al fuoco, limitandosi a pattugliare il confine marino e inviare messaggi di avvertimento. Al momento non è ancora chiaro dove siano atterrati i colpi lanciati dall’esercito nord-coreano.
 
Pyongyang spiega che i colpi di artiglieria “sono parte delle annuali esercitazioni militari” e aggiunge che “continueranno”. Ieri il governo comunista ha proibito la navigazione al largo delle coste occidentali, in previsione dei test e delle esercitazioni in programma in questi giorni. Fonti sud-coreane, intanto, precisano che il conflitto a fuoco di oggi non ha causato feriti o danni a cose e persone.
 
Il tratto di mare al largo delle coste coreane, attraversato dalla Northern Limit Line (Nll), è una fonte costante di tensioni fra Seoul e Pyongyang. Nell’ultima decade vi sono stati tre conflitti a fuoco, che hanno fatto registrare vittime. L’ultimo nel novembre scorso, quando è morto un marinaio nord-coreano e altri tre sono rimasti feriti.
 
Esperti di politica coreana affermano che l’incidente di oggi è un ulteriore tentativo del regime di Pyongyang di accrescere la tensione e l’instabilità della penisola. Una strategia mirata a “guadagnare maggiori concessioni diplomatiche” dalla comunità internazionale.
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