Schmidt torna da Pyongyang a mani vuote. Ma Google aiuta i dissidenti
Seoul (AsiaNews) - La visita "privata" compiuta dal presidente esecutivo di Google Eric Schmidt in Corea del Nord si è chiusa senza grandi risultati. E la decisione di visitare il Paese continua a ricevere accese critiche da parte della destra americana e dall'ala dei dissidenti che si occupa del regime, uno dei più chiusi al mondo. Tuttavia, come sottolinea uno dei maggiori esperti di affari coreani al mondo, "Google Earth" ha aiutato i ricercatori a scoprire dove siano i famigerati gulag del Nord".
La visita si è svolta dal 7 al 9 gennaio. Secondo Joshua Stanton, avvocato che si occupa di diritti umani in Corea del Nord, "quello che Schmidt ha fatto o non ha fatto sarà dimenticato in poche settimane. Tuttavia va sottolineato quello che ha fatto Google per il Paese". Nel suo blog, Stanton usa le immagini del programma Earth per localizzare e segnalare i gulag, dove vivono circa 250mila prigionieri politici con le loro famiglie.
Grazie al programma, aggiunge, "gli esuli possono identificare la zona della loro reclusione e aiutarci così a fare una mappatura completa di questi campi, fra i peggiori al mondo. I gulag più grandi, come mostrano le immagini, hanno raggiunto ormai le dimensioni di grandi villaggi. E temo che il regime, proprio per evitare queste denunce, stia cercando un modo per camuffarli e farli sembrare simili a delle fattorie".
Secondo una fonte di AsiaNews in Corea, la visita dei due "sarà strumentalizzata dal governo di Pyongyang per farsi pubblicità". In ogni caso, la delegazione americana che ha visitato Pyongyang cerca di difendersi: l'ex diplomatico americano Bill Richardson, che ha accompagnato in Corea del Nord Eric Schmidt, ha detto oggi da Pechino di aver chiesto a Pyongyang di attuare una moratoria sui test nucleari e missilistici e di impegnarsi invece a sviluppare l'utilizzo di internet nel Paese.
"Abbiamo incoraggiato con forza il governo nordcoreano ad attuare una moratoria sui lanci di missili balistici e su eventuali test nucleari - ha detto Richardson - e lo abbiamo invitato a sviluppare l'uso di internet". Richardson, ex governatore del Nuovo Messico ed ex ambasciatore americano all'Onu, ha guidato il gruppo nella visita "privata". I due avevano dichiarato prima della partenza che intendevano chiedere il rilascio di Kenneth Pae Jun-ho, una guida americana nelle carceri del Nord dallo scorso novembre.
Google ha combattuto e continua a combattere una grande battaglia contro la censura da parte dei regimi di tutto il mondo. A differenza di altri colossi dell'informatica come Yahoo! e Aol, infatti, l'azienda di Mountain View ha scelto di scontrarsi persino con il governo cinese e gli ha negato l'accesso ai dati personali degli utenti. Per questo motivo ha subito durissimi attacchi da parte di Pechino e ha perso commesse miliardarie.