Scetticismo e paura fra i riabilitati del Baath
La Justice and Accountability Law, approvata sabato, permette ai quadri medi del partito di Saddam di tornare a ricoprire cariche pubbliche dopo l’epurazione seguita alla caduta del regime. Entro tre mesi i baathisti possono essere perseguiti e, se innocenti, recuperare il posto di lavoro. Ma c’è chi teme un’ondata di “vendette”.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – La nuova legge che riabilita i quadri medi del partito Baath lascia perplessi gli ex alti funzionari di Saddam, che temono discriminazioni da parte del governo e ritorsioni dai connazionali sciiti. Salutata dal presidente Usa George W. Bush come un “importante passo verso la riconciliazione nazionale”, la Justice and Accountability Law è stata approvata il 12 gennaio all’unanimità dai 143 parlamentari presenti su 275. Dopo l’invasione americana del 2003, migliaia di sunniti del Baath sano stati esclusi dal governo e dalle amministrazioni pubbliche, lasciando allo sbaraglio uffici chiave e ministeri statali e alimentando le fila del terrorismo e della “resistenza” anti-Usa.
La nuova norma prevede a grandi linee: la possibilità per i quadri di livello intermedio e inferiore del Baath di tornare a lavorare nel settore pubblico e accorda la pensione a tutti i baathisti; rimangono, invece, banditi i quadri alti. Si stabilisce un periodo di tre mesi entro il quale gli ex Baath possono essere perseguiti legalmente, se giudicati non colpevoli possono fare richiesta di reinserimento e da quel momento saranno immuni da procedimenti sull’operato dell’era Saddam.
Abu Ali, un ex alto funzionario del Baath, è scettico: “La maggior parte di chi ha commesso crimini sotto Saddam è fuggito subito dopo la caduta del regime e chi è rimasto sono in maggioranza gli innocenti”. “Ora – continua – chiunque può cercare vendetta, facendo causa ad un ex membro del partito”. “I più interessati – sottolinea un insegnante sunnita, che ha perso il posto di lavoro – sono gli sciiti; ho paura che si possa anche arrivare ad inscenare cause false pur di mandare in carcere un baathista”.
Dal canto suo Jalal al-Din al-Sagheer, parlamentare del Supremo Consiglio islamico iracheno (Siic), spiega che la Justice and Accountability Law “non è una punizione contro i baathisti, ma vuole colpire solo i membri criminali del partito, mentre tutti gli altri potranno godere di nuovo dei loro diritti”.
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