Scendono le esportazioni cinesi. L’economia a rischio di deflazione
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Le esportazioni cinesi scendono ad aprile del 22,6% rispetto a un anno fa, sesto mese consecutivo di declino. Intanto prosegue, ma rallenta, il fiume di finanziamenti bancari sostenuti dal governo per rinvigorire gli investimenti delle fabbriche e negli altri settori produttivi. Economisti si interrogano su come le imprese potranno restituire questi prestiti, se l’esportazione non riprende e la domanda interna non aumenta.
Ad aprile è proseguito il calo delle esportazioni di macchinari pesanti e forniture industriali, ma si è registrato un pur lieve aumento, rispetto a marzo, per abbigliamento, calzature, materiali plastici e altre manifatture. Gli operatori mostrano un cauto ottimismo, anche nella convinzione che il mercato Usa inizi a riprendere le ordinazioni, dopo avere dato fondo ai magazzini. Ma tutti ritengono che un’effettiva ripresa non sia imminente.
In conseguenza è proseguito il calo delle importazioni, scese del 23%. Ad aprile, comunque, è rimasta attiva la bilancia degli scambi commerciali, con un surplus per la Cina di 13,1 miliardi di dollari, dopo i 18,6 miliardi di marzo.
Analisti considerano però importante l’aumento del 30,5% (rispetto all’aprile 2008) per gli investimenti di fabbriche e nel settore immobiliare, favorito soprattutto dai massicci prestiti concessi dalle banche. Da gennaio ad aprile ci sono stati nuovi finanziamenti bancari per circa 5.200 miliardi di yuan (circa 558,4 miliardi di euro, corrispondenti ai nuovi finanziamenti dei 21 mesi precedenti e pari a circa il 20% del Prodotto interno lordo), anche favoriti dagli aiuti del governo per la realizzazione di nuove infrastrutture. Molti sperano che questo possa favorire un effetto moltiplicatore con un progressivo aumento dei consumi interni.
Ma altri esperti osservano che ad aprile i nuovi prestiti sono stati di 591,8 miliardi di yuan, appena un terzo rispetto ai 1.891 miliardi di marzo, e ipotizzano che questi investimenti siano soprattutto conseguenza dei finanziamenti del governo e siano destinati ad esaurirsi nei prossimi mesi. Costoro notano che nel settore privato gli investimenti sono rimasti contenuti e che ad aprile l’indice dei prezzi al consumo è sceso dell’1,5% rispetto all’aprile 2008. Seppure i prezzi per la produzione sono a loro volta scesi del 6,6%, molti osservano che la discesa dei prezzi al consumo sia conseguenza della supercapacità produttiva della fabbriche e della scarsa domanda interna; ragioni per le quali temono che i grandi investimenti delle fabbriche non siano in grado da soli di ottenere un adeguato aumento della domanda e del consumo interno e che molte aziende possano avere poi difficoltà a restituire i prestiti.