Scendono le borse per Dexia, la “Lehman Brothers” europea
I titoli della banca franco-belga sono scesi del 20%. La banca è esposta al debito greco per 4,8 miliardi di euro. Negative le borse in Asia, con Hong Kong a meno 3,4; Tokyo a meno 1,05; Seoul a meno 3,59. Negative anche le borse europee: Londra a meno 1,4%; Francoforte a meno 1,72; Parigi a meno 1,49; Milano meno 2,9%.
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) - Le borse in Asia sono tutte in discesa, come pure quelle europee. Analisti attribuiscono le cattive performances di questi giorni alla crisi del debito greco e soprattutto all’affondo della banca franco-belga Dexia che oggi ha subito un tonfo del 37% per poi risalire al 20% negativo.
La banca Dexia, che l’autorità bancaria europea aveva descritto tempo fa come una delle banche più forti in Europa, è minata dal debito sovrano greco per circa 3,4 miliardi di euro. La sua esposizione alla Grecia – compresi i prestiti ai privati – è di 4,8 miliardi di euro.
I governi francese e belga, co-azionisti di Dexia, si sono impegnati pubblicamente a “fornire la loro garanzia ai finanziamenti” raccolti dal gruppo a rischio di smantellamento. Dopo una riunione fiume del consiglio di amministrazione, per il prossimo futuro, fra le ipotesi al vaglio, la creazione di una bad bank in cui far convergere i titoli tossici (95 miliardi di asset a rischio) e la vendita della parte belga della banca.
Per diversi economisti, il tonfo della Dexia potrebbe innescare l’effetto domino per una crisi europea, che negli Stati Uniti è iniziato nel 2008 con il fallimento della Lehman Brothers.
Intanto le borse asiatiche sono tutte di segno negativo. Hong Kong ha chiuso a meno 3,4; Tokyo a meno 1,05; Seoul a meno 3,59. La borsa di Shanghai è chiusa per la festa nazionale. Anche le borse europee sono in rosso: a metà giornata Londra era a meno 1,4%; Francoforte a meno 1,72; Parigi a meno 1,49; Milano meno 2,9%.
La banca Dexia, che l’autorità bancaria europea aveva descritto tempo fa come una delle banche più forti in Europa, è minata dal debito sovrano greco per circa 3,4 miliardi di euro. La sua esposizione alla Grecia – compresi i prestiti ai privati – è di 4,8 miliardi di euro.
I governi francese e belga, co-azionisti di Dexia, si sono impegnati pubblicamente a “fornire la loro garanzia ai finanziamenti” raccolti dal gruppo a rischio di smantellamento. Dopo una riunione fiume del consiglio di amministrazione, per il prossimo futuro, fra le ipotesi al vaglio, la creazione di una bad bank in cui far convergere i titoli tossici (95 miliardi di asset a rischio) e la vendita della parte belga della banca.
Per diversi economisti, il tonfo della Dexia potrebbe innescare l’effetto domino per una crisi europea, che negli Stati Uniti è iniziato nel 2008 con il fallimento della Lehman Brothers.
Intanto le borse asiatiche sono tutte di segno negativo. Hong Kong ha chiuso a meno 3,4; Tokyo a meno 1,05; Seoul a meno 3,59. La borsa di Shanghai è chiusa per la festa nazionale. Anche le borse europee sono in rosso: a metà giornata Londra era a meno 1,4%; Francoforte a meno 1,72; Parigi a meno 1,49; Milano meno 2,9%.
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