Scendono le borse mondiali nel giorno di Obama
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Quasi tutte le borse asiatiche chiudono in negativo mentre emergono dati preoccupanti sulle banche americane e britanniche, che oscurano il primo giorno di presidenza di Barack Obama.
Ieri il nuovo presidente degli Stati Uniti ha promesso di “iniziare il lavoro di rifare l’America”, fra gli analisti c’è molto pessimismo che la novità Obama possa offrire una ripresa facile alla maggiore economia mondiale.
In Giappone l’indice Nikkei è sceso del 2%; quello di Hong Kong del 2,9%; Seoul e Delhi del 2% o più; Shanghai meno 0,5; solo Taiwan ha registrato un lieve aumento.
In un altro segno di crisi, Singapore ha ritoccato per la seconda volta in un mese le sue previsioni e ha dichiarato che la sua crescita potrebbe ridursi del 2 o del 5%. In precedenza la crescita era stata fissata fra il 2% in meno a 1% in più.
Ieri a New York, Wall Street ha concluso in ribasso. E mentre Obama dava inizio al suo lavoro, il Dow Jones per le produzioni industriali scendeva del 4%.
Ma è soprattutto fra le banche che si sono avuti dei crolli. Nessun titolo bancario è stato risparmiato: la Bank of America è scesa del 29%; Citigroup del 20; State Street Corp del 59%.
Alla base del tonfo vi sono le preoccupazioni per una verifica del programma di risanamento finanziario proposto dal governo americano, dopo le notizie che anche la Gran Bretagna sta lottando per salvare le sue banche. La Royal Bank of Scotland ha dichiarato “tecnicamente insolventi” le maggiori banche britanniche, sperando in nuovi aiuti dalla Stato.
Il prof. Nouriel Roubini, dell’università di New York, ha dichiarato quasi la stessa cosa per quelle americane. Egli ha detto che le perdite finanziarie per la crisi dei crediti potrebbero raggiungere i 3600 miliardi di dollari, dei quali circa la metà (1400 miliardi di dollari) dovuti alle banche. “Se questo è vero – ha aggiunto – significa che il sistema bancario Usa è di fatto insolvente… Questa è una crisi bancaria sistemica”.
Esperti di Hong Kong mettono in guardia il team di Barack Obama a procedere a un nuovo stimolo finanziario del valore di 800 miliardi di dollari, che andrebbe solo a nascondere il problema per un po' di tempo e aumentare l'inflazione.