Scarcerato Anwar Ibrahim, ma resta l’accusa di sodomia
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Anwar Ibrahim ha ottenuto la libertà provvisoria e questa mattina, alle 9.45 ora locale, ha lasciato il quartier generale della polizia. “Anwar ha abbandonato l’edificio – conferma l’avvocato del leader politico – da un’uscita secondaria ed è salito sulla macchina della moglie per far ritorno a casa”.
L’ex vice-premier, accusato di sodomia da un collaboratore, ha già scontato sei anni di carcere; ieri gli agenti lo hanno prelevato dalla sua abitazione per condurlo in carcere. Nella mattinata di oggi gli è stata concessa la libertà provvisoria, ma dovrà comparire di nuovo davanti ai magistrati il 18 agosto, e avrà l’obbligo di rimanere a disposizione dell’autorità giudiziaria nel caso vengano presi nuovi provvedimenti a suo carico. Un ufficiale di polizia ha spiegato che “non sussistevano le ragioni per tenerlo in carcere”, perché gli interrogatori sono stati completati e “in base a questi, verranno stabilite le successive mosse”.
Anche se il fermo è durato meno di 24 ore, nel Paese non si placano le polemiche politiche per il nuovo arresto di Anwar Ibrahim: secondo Tian Chua, responsabile dell’informazione del People’s Justice Party (il partito fondato dal leader dell’opposizione, ndr), il nuovo fermo è servito a “preparare il terreno per una resa dei conti fra maggioranza e opposizione, che respinge in blocco l’accusa di sodomia a carico di Anwar” e la ritiene solo un escamotage per “impedirgli di ritornare alla guida del Paese”. La polizia presidia le strade e ha effettuato un esercitazione congiunta con le forze armate, un fatto “gravissimo e significativo” afferma il portavoce del partito di opposizione: “Tutti questi sono segnali che manifestano una crisi democratica attraversata dal Paese” conclude Tian Chua.
10/02/2015
02/09/2004