Scadenza in vista per la trattativa sul governo di Tzipi Livni
Il primo ministro incaricato ha dato un ultimatum a domenica per la decisione ai partiti ultraortodossi. Lo Shas chiede di estendere alle cause civili tra le coppie la competenze del tribunale rabbinico. Domands respinta a suo tempo da Olmert.
Gerusalemme (AsiaNews) – E’ quasi un braccio di ferro quello in atto tra il primo ministro designato Tzipi Livni ed i partiti ultraortodossi. L’attuale ministro degli Esteri ha lanciato ieri un ultimatum: “il momento è arrivato”, ha detto. “Ho parlato con il presidente Shimon Peres – ha aggiunto – e gli ho detto che domenica arriverò ad una conclusione: elezioni generali o negoziato”. “Il gruppo dei negoziatori di Kadima – ha detto ancora – ha esaurito le possibilità. Possiamo continuare a parlare, ma non siamo in grado di offrire niente più di quello che già abbiamo proposto a Shas, United Torah Judaism (UTJ) e Gil”. Da parte sua, il coordinatore di Kadima per i colloqui, Tzahi Hanegbi, ha detto al Jerusalem Post : “crediamo che le offerte che abbiamo fatto sono equilibrate e attraenti, malgrado la delusione che possono avere il Gil e l’UTJ”.
L’ultimatum appare rivolto in particolare allo Shas, che continua a rinviare una risposta definitiva sul sostegno per un nuovo governo. “Abbiamo fatto l’ultima offerta allo Shas” titola il Jerusalem Post, mentre Yedioth Ahronoth parla di “domenica giorno decisivo”.
Secondo Haaretz, però, la Livni, oltre ad aver lanciato l’ultimatum, starebbe studiando la possibilità di esaudire la richiesta degli ultraortodossi, che vorrebbero estendere la giurisdizione della Corte rabbinica alla cause civile tra le coppie.
La domanda di estendere i poteri della Corte era stata avanzata dallo Shas già nel 2006, all’allora premier Ehud Olmert, ma era stata respinta, in quanto lo stesso Olmert, il ministro della giustizia, Daniel Friedmann, e quello per affari sociali, Isaac Herzog, avevano obiettato che per tale via si sarebbero violati i diritti pubblici di laicità e minato lo status quo.
Se ora la Livni decidesse di accogliere la richiesta degli ultraortodossi, si troverebbe però a fronteggiare la contrarietà del Partito laburista.
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