Sarkozy sollecita Pechino a una maggiore responsabilità mondiale
In visita fino a domani, il presidente francese invita a “un deciso intervento” su questioni come il nucleare iraniano, il massacro in Myanmar, il surriscaldamento mondiale e l’inquinamento. Ma al centro dei colloqui ci sono la rivalutazione dello yuan e accordi economici.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Persuadere Pechino a rivalutare lo yuan, a diminuire l’inquinamento e ad intervenire “in modo vigoroso” per risolvere le crisi del nucleare iraniano e del massacro della popolazione in Myanmar: sono gli obiettivi che si pone il presidente francese Nicolas Sarkozy, arrivato ieri in Cina, per la prima visita in Asia dalla sua elezione a maggio.
Ieri è stato nell’antica capitale Xian e nel museo dei “soldati di terracotta” della dinastia Qin e si è poi incontrato per una cena informale con il presidente Hu Jintao, che vedrà di nuovo oggi. Al termine, Sarkozy ha detto di aver sottolineato il crescente potere della Cina nella comunità internazionale e le conseguenti responsabilità.
La rivalutazione dello yuan è importante per l’economia francese, che nel 2006 ha avuto un disavanzo di 16 miliardi di euro negli scambi commerciali con Pechino. Sarkozy ha spiegato che “un grande Paese deve avere una valuta forte” e che occorre “un giusto equilibrio tra le principali valute mondiali”. Sempre con un richiamo alla “grande potenza economica cinese”, ha pure chiesto decisi interventi contro le contraffazioni di famosi marchi francesi, come Louis Vuitton e Christian Dior. Come pure ha invitato a uno sviluppo che sia rispettoso dell’ambiente e attento a combattere il surriscaldamento mondiale.
Il presidente francese è accompagnato da una delegazione di leader industriali, anche per concludere importanti accordi commerciali, soprattutto con la vendita di airbus e di tecnologia nucleare: oggi la francese Areva SA ha firmato contratti record per 8 miliardi di euro per la costruzione di due impianti nucleari. Domani il presidente francese terrà un discorso all’università Tsinghua di Pechino. Visiterà i luoghi delle prossime Olimpiadi e Shanghai, prima di ripartire.
Il viaggio viene subito prima degli incontri di massimo livello tra Pechino e l’Unione europea su commercio e valute che inizieranno il 28 novembre, in un momento di crescenti contrasti. L’Ue è preoccupata per il crescente disavanzo commerciale a favore della Cina e l’accusa di tenere la valuta bassa in modo artificiale: lo yuan nel 2007 ha perso più del 6,3% contro l’euro, aumentando il costo delle merci europee e rendendole meno competitive di quelle Usa e giapponesi. (PB)
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