Santa Sede: Sottosviluppo causato da politiche irresponsabili, non dalla sovrappopolazione
New York (AsiaNews) – “La grande sfida allo sviluppo non viene dall’esplosione demografica, ma da irresponsabili politiche economiche mondiali e locali”: lo afferma l’osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, mons. Celestino Migliore. Alla 64ma sessione dell’Assemblea generale dell’Onu, in commemorazione dei 15 anni dalla Conferenza del Cairo su popolazione e sviluppo, mons. Migliore ha sottolineato che “per circa un secolo si sono fatti tentativi di legare [il problema del] la popolazione globale con il cibo, l’energia, le risorse naturali e le crisi dell’ambiente. Invece, al contrario, è ormai dimostrato a sufficienza che le persone umane sono la più grande risorsa del mondo, con la loro genialità e la capacità a lavorare insieme”.
La Conferenza del Cairo nel 1994, coi soliti toni apocalittici di un certo mondo ecologista, aveva puntato il dito contro la sovrappopolazione dei Paesi poveri come causa dell’inquinamento terrestre e del sottosviluppo. Essa voleva favorire campagne contro la procreazione, a favore dell’aborto e della sterilizzazione.
“Quando gli Stati si sono radunati al Cairo nel 1994 – ricorda mons. Migliore – molti di loro erano sotto l’impressione che stava accadendo un’esplosione demografica che avrebbe frenato la capacità di giungere a uno sviluppo globale adeguato. Ora, 15 anni dopo, vediamo che questa percezione era infondata. In molte nazioni sviluppate, la popolazione è scesa al punto che alcuni legislatori nazionali incoraggiano un incremento del tasso delle nascite per assicurare una crescita economica continua. Allo stesso modo, in mote parte del mondo in via di sviluppo, lo sviluppo è avvenuto a livelli mai visti prima e la più grande minaccia a questi risultati non viene dall’esplosione demografica, ma da irresponsabili politiche economiche a livello mondiale e locale”.
L’intervento dell’osservatore della S. Sede sottolinea pure l’importanza del’educazione per tutti, soprattutto per le donne; dell’integrazione dei migranti nei Paesi di emigrazione; l’accesso alla salute per tutti.