Sanaa annulla la parata militare. 96 morti e 300 feriti nell’attacco di Al Qaeda
Sanaa (AsiaNews/Agenzie) - Il governo yemenita ha annullato una parata militare in programma oggi per celebrare la riunificazione del Paese, in seguito al sanguinoso attentato suicida di ieri che ha causato un centinaio di morti fra i soldati e circa 300 feriti. La strage nella capitale Sanaa è stata rivendicata da un gruppo terrorista affiliato ad al Qaeda e intendeva colpire il ministro della Difesa Mohamed Nasser Ahmed, che stava assistendo ai preparativi della festa. L'alto funzionario yemenita è uscito indenne dall'esplosione; tuttavia, i fondamentalisti minacciano nuovi attentanti e si dicono pronti a centrare altri obiettivi sensibili. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato "nel modo più assoluto" l'attentato suicida, bollandolo come un "gesto atroce", e rilancia la lotta contro "tutte le forme di terrorismo".
In sostituzione della parata militare, oggi a Sanaa si tiene una cerimonia "simbolica" presso l'Accademia della difesa e dell'aviazione, alla quale prende parte il presidente yemenita Abdrabuh Mansur Hadi; egli rilancia al contempo la "lotta al terrorismo, a dispetto dei sacrifici" che saranno necessari per vincere la battaglia.
Ieri un kamikaze confuso fra i soldati impegnati nei preparativi per la festa si è fatto esplodere, provocando almeno 96 morti e circa 300 feriti. Il gesto è stato rivendicato dal gruppo "Al-Qaeda nella Penisola araba", un movimento locale affiliato alla rete internazionale del terrore.
La strage avviene in concomitanza con una offensiva su più fronti lanciata nel mese di maggio, con l'obiettivo di colpire i gruppi jihadisti nelle cittadine del sud dello Yemen, dove la presenza di al Qaeda è più marcata. L'offensiva ad Abyan ha provocato sinora 234 orti, fra cui 158 miliziani, 41 membri dell'esercito, 18 estremisti della zona e 17 civili.
Ieri intanto il segretario generale Onu Ban Ki-moon ha condannato di persona l'attacco a Sanaa; egli ha invitato tutte le fazioni yemenite a respingere la violenza e a "giocare un ruolo pieno e costruttivo, nell'applicazione dell'accordo sulla transizione politica dello Yemen". Insieme al capo della diplomazia delle Nazioni Unite, molti leader mondiali hanno espresso il loro sdegno per l'attentato, bollato come "codardo" dagli Stati Uniti e "spregevole" dal neo-presidente francese Francois Hollande.