Sale la tensione tra Pechino e Taipei
Taipei (AsiaNews/Agenzie) Continua a salire la tensione tra Cina e Taiwan. L'ordine dato dal presidente taiwanese, Chen Shui-bian al Kuomintang (KMT) il partito d'opposizione filo cinese di cambiare il suo simbolo (una stella bianca a 12 punte su uno sfondo blu, ndr), perché simile a quella della bandiera cinese è solo l'ultimo episodio di una serie che ha portato Pechino ad avvertire sulla "inevitabilità" di una guerra. Wang Zaixi - vice ministro cinese del Dipartimento per gli Affari di Taiwan - ha dichiarato che se l'isola "continua a premere per l'indipendenza, il conflitto armato sarà inevitabile". Chen Shui-bian e i suoi sostenitori, secondo il ministro cinese, "stanno tentando di sfruttare il fatto che i connazionali della madrepatria focalizzano la loro energia nella crescita economica e nella preparazione dei Giochi olimpici del 2008".
Diversi gli episodi che hanno contribuito di recente a surriscaldare la situazione nello Stretto. A metà novembre, Chen Shui-bian ha annunciato che, se vincerà le lezioni legislative del prossimo 11 dicembre, chiederà di nuovo l'ammissione di Taiwan alle Nazioni Unite, ma secondo la Carta dell'Onu, solo uno Stato indipendente può far parte dell'organismo internazionale. La Cina ha giudicato "compromettenti la pace" anche i tentativi di promuovere una specifica cultura taiwanese con la creazione di manuali di storia dell'isola e differenti dipartimenti di ricerca nelle università. Chen Shui-bian, sostenitore dell' "identità taiwanese", ha dichiarato che i prossimi due anni saranno decisivi per la ripresa del negoziato. Wang ha comunque espresso la speranza che le parti riprendano il dialogo sotto l'egida del principio di "una sola Cina". Pechino rimane convinta, che le dichiarazioni di Taiwan non siano solo parte della campagna elettorale per le legislative del prossimo 11 dicembre e nascondano velleità indipendentiste, contro le quali sta cercando di stabilire alleanze internazionali. Alcuni analisti che Pechino dovrebbe abbandonare la sua politica di non interferenza e iniziare a fare pressioni sul movimento indipendentista a Taiwan. (MA)
20/12/2004