Sale la tensione fra le due Coree, a rischio accordi economici e aiuti umanitari
Seoul (AsiaNews) – Resta alta la tensione fra le due Coree in seguito all’uccisione di una turista sud-coreana, avvenuto lo scorso venerdì 11 luglio, nei pressi di una zona militare sul Monte Kumgang. Anche la proposta lanciata questa mattina da un leader politico del sud di “riprendere i colloqui” sembra destinata a rimanere inascoltata.
Park Wang-ja, casalinga 53enne originaria di Seoul, stava passeggiando sulla spiaggia verso le 5 del mattino, quando è entrata per errore in un’area off-limits. Il militare di guardia ha dapprima intimato l’alt, poi ha aperto il fuoco ferendo a morte la donna.
Il doloroso incidente mette a rischio i colloqui di pace e gli accordi di cooperazione, così come il lento processo di pacificazione: i due Paesi potrebbero tornare ai tempi della guerra fredda, causando la sospensione degli aiuti economici e umanitari verso il Nord che, per rappresaglia, chiederebbe l’esclusione del vicino dai vertici internazionali sul nucleare.
Il giorno successivo all’incidente, durante un vertice straordinario sulla sicurezza, il presidente sud-coreano coreano Lee Myung-bak ha ribadito che “non vi sono scusanti per la morte della turista”, perché è “inconcepibile aprire il fuoco contro una persona inerme” e chiede al contempo “una approfondita indagine” per far luce sulla vicenda. Il governo di Seoul ha inoltre deciso di sospendere in via cautelativa il programma turistico nella zona teatro dell’incidente.
Da parte sua Pyongyang ha espresso il proprio “dispiacere” per la morte di Park Wang-ja ma rifiutato in materia categorica di doversi “scusare”, negando il visto di entrata a una squadra di investigatori proveniente dal Sud. Esclusa anche l’ipotesi di un team congiunto che indaghi sulla morte della donna.
“La responsabilità per quanto è avvenuto – si legge in una nota del governo nord-coreano – è della Corea del Sud”, la quale dovrebbe presentare “scuse ufficiali” e “adottare serie misure per prevenire il ripetersi di analoghi incidenti”. Pyongyang biasima anche la decisione “unilaterale” di sospendere il programma turistico fra le due Coree, definendola una “sfida verso il nord” e respinge con vigore l’ipotesi di una “ripresa del dialogo fra i due Paesi”.