Saigon, centinaia di migliaia di fedeli hanno digiunato per la pace in Siria
Ho Chi Minh City (AsiaNews) - I cattolici vietnamiti hanno risposto in massa all'appello del card Jean Baptist Pham Minh Man, unendosi a papa Francesco e ai cattolici di tutto il mondo per la giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria dello scorso 7 settembre. Le 200 parrocchie di Ho Chi Minh City - quasi 700mila in totale - hanno organizzato in tempi e modi diversi veglie e orazioni "per le aree teatro di un conflitto". Inoltre, su indicazione dell'arcivescovo si è tenuta "l'ora di Adorazione eucaristica e di preghiera per la pace" dalle 7 alle 8 di sera.
Alla veglia di digiuno e preghiera per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo, papa Francesco ha chiesto a tutti, cristiani, membri di altre religioni e persone di buona volontà di essere strumento di riconciliazione e di pace. Nella folla che riempiva la piazza vi erano cristiani e musulmani e come a San Pietro, in tutto il mondo le "persone di buona volontà" si sono unite al pontefice nel "grido di pace".
Per la giornata di preghiera si è mobilitata anche la Caritas di Saigon, come racconta suor Lan: "Abbiamo pregato tutti assieme, in spirito di penitenza, per chiedere a Dio la benedizione e la pace per la Siria e il popolo di quel Paese". Il signor Jospeh Hung, uno dei molti volontari dell'ente cattolico a Ho Chi Minh City aggiunge che "i vietnamiti hanno sperimentato a lungo la guerra" e per questo apprezzano ancor più la pace. "Non vogliamo - aggiunge - che tutto questo accada ancora in un'altra nazione".
Suor Teresa invoca pazienza e preghiera quotidiane e invita a confidare "nella Provvidenza divina". "Ci rivolgiamo alla Vergine Maria per la pace in Medio oriente e in Sira - aggiunge la religiosa - e non dimentichiamo mai di pregare la Madonna perché fermi crimini e terrorismo".
Nel suo messaggio ai fedeli il cardinale di Saigon ha confermato l'importanza del "dialogo" perché venga fatta giustizia a beneficio di tutti. Il porporato auspica un lavoro comune fra "persone di buona volontà per costruire una cultura della vita e una civiltà dell'amore", non solo in Vietnam ma in tutto il mondo. È necessario ridurre le ingiustizie nella società e "cancellare le tracce" di quanti affermano una "cultura della morte".
06/09/2013