Sacerdoti uccisi, chiese razziate dai fondamentalisti indù
L'attivista cattolico John Dayal denuncia l'impotenza del governo di Delhi e il disinteresse dell'occidente alla libertà religiosa.
Negli ultimi 10 giorni sono accaduti tre gravi episodi di violenza contro la Chiesa cattolica nel Paese. Il 22 agosto padre John Sunderam, parroco a Kubbu, distretto di Lohardaga nello Jharkhand (India dell'est) è stato picchiato da uomini armati mentre si trovava negli edifici parrocchiali. Ora si trova in stato di coma a causa delle ferite riportate. Anche un altro sacerdote, p. Albinio Tirkey, è stato ferito.
Il 26 agosto un gruppo di 300 fondamentalisti indù ha attaccato la parrocchia di Nostra Signora della Carità a Raikia, nel distretto di Kandhamal, in Orissa (nordest dell'India). Gli aggressori sono entrati in chiesa e hanno bruciato bibbie, distrutto il tabernacolo e statue di santi. La polizia era presente sul posto ma non è intervenuta. In seguito le autorità locali hanno detto di aver arrestato 3 persone, ritenute responsabili delle violenze, che hanno causato 6 feriti.
Il 28 agosto è avvenuto il fatto più grave: padre Job Chittilappilly è stato ucciso nella sua parrocchia di Nostra Signora delle Grazie, nella città di Thuruthiparambu, nel Kerala (sudovest del Paese) . Il sacerdote è stato ucciso mentre stava recitando il rosario in casa sua. Le circostanze dell'omicidio nessun segno di rapina e recenti telefonate intimidatorie ricevute dal prete per la sua attività pastorale tra famiglie indù fanno pensare a un assassinio premeditato. L'Orissa e il Jharkhand sono Stati governati dal Bharatiya Janata Party (BJP), il partito sostenitore dei gruppi fondamentalisti indù.
L'attivista John Dayal ha di recente incontrato Shivraj Patil, Ministro degli interni, per denunciare la negativa situazione della minoranza cristiana. "Non possiamo intervenire, è un problema di sicurezza locale", ha risposto il ministro in modo laconico.
Ecco l'intervista che John Dayal ha rilasciato ad AsiaNews.
Con il Congress al governo molti pensavano che sarebbe migliorata la situazione delle minoranze religiose .Anche se il BJP non è più al governo, i cristiani continuano a subire violenze e attacchi. Le situazioni più critiche sono in Orissa, Punjab, Kerala, Uttar Pradesh e Jharkhand. Ci sono meno morti di prima, ma restano violenze contro le persone e attacchi a edifici sacri. Le violazioni contro la libertà religiosa continuano anche oggi.
Questi ultimi giorni hanno visto numerosi attacchi contro i cattolici in India
Non solo i cattolici, ma anche fedeli e chiese protestanti. Per questo ho incontrato nei giorni scorsi il ministro degli interni dell'Unione, Shivraj Patil. Gli ho fatto presente i gravi episodi subiti dai cristiani in questi ultime settimane.
Cosa avete chiesto al governo?Noi chiediamo al governo di fare molto di più in difesa della libertà religiosa delle minoranze: l'ho chiesto esplicitamente al ministro Shivraj Patil, che ha la delega per le minoranze religiose. Vogliamo che la situazione delle minoranze religiose venga messa all'ordine del giorno dell'agenda politica nazionale. Chiediamo indagini approfondite sugli episodi di violenza. Ho fatto presente al ministro che gli stati dell'Unione dove ci sono attacchi ai cristiani ad esempio Rajasthan e Orissa - sono sotto l'attenzione della stampa e dell'opinione pubblica internazionale.
Cosa le ha risposto il ministro?
"Vedremo cosa fare". La situazione della sicurezza è sotto il controllo di ciascuno stato e delle province, il governo centrale non può intervenire, mi ha detto Shivraj Patil.
Cosa fa l'opinione pubblica occidentale per la libertà religiosa in India?Noi riceviamo sostegno da associazioni cattoliche ed evangeliche italiane ed europee. Ma le organizzazioni occidentali per i diritti civili non sono interessate alla libertà religiosa.