22/04/2010, 00.00
IRAQ
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Sacerdote irakeno aggredito dai peshmerga

di Layla Yousif Rahema
Gli abitanti del villaggio vicino a Mosul esigono scuse pubbliche. Fatto “isolato, ma molto grave”. Il comandante del gruppo militare curdo ha promesso che il colpevole sarà giudicato in tribunale.
Baghdad (AsiaNews) – Chiedono le scuse del Partito democratico del Kurdistan i cristiani di Telleskuf, nord Iraq, dopo che una guardia del corpo dei peshmerga ha aggredito un sacerdote la settimana scorsa. La comunità della cittadina - non lontana da Mosul e confinante con la provincia semiautonoma del Kurdistan – ha manifestato lo scorso 16 aprile (nella foto) perché il governo curdo, da cui dipendono i peshmerga, si scusi pubblicamente: “Da noi - spiegano ad AsiaNews fonti locali – un sacerdote è ritenuto una vera e propria autorità e ogni offesa contro di lui è anche contro la Chiesa stessa”.
 
I fatti risalgono al 15 aprile - come racconta il sito Ankawa.com - quando padre Faris Tomaso Yacoub, diretto verso casa, è passato vicino al quartier generale del Partito democratico del Kurdistan (la formazione del presidente curdo Massoud Barzani, ndr). “In quel momento ho visto una delle guardie lanciare una tazza di plastica piena di acqua all’interno del locale accanto - racconta il sacerdote - gli ho chiesto perché lo facesse, visto che il locale era stato appena ripulito per la riapertura del fine settimana”.
 
La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata da un commilitone, che ha iniziato a insultare e schiaffeggiare p. Faris, finché l’altro peshmerga non è intervenuto per allontanarlo. Dopo l’aggressione, uno degli ufficiali in servizio ha fatto entrare in caserma il sacerdote per farlo calmare e chiedergli scusa. Due ore più tardi – riferisce lo stesso p. Faris – il comandante dei peshmerga in persona, con una piccola delegazione, si è recato a casa sua a portare le sue scuse ed assicurare che il colpevole sarebbe stato giudicato da un tribunale speciale.
 
Il militare che ha aggredito il prete sapeva benissimo chi aveva di fronte, perché il sacerdote indossava il clergyman. Il fatto ha provocato subito la forte reazione degli abitanti di Telleskuf, ma la situazione non è degenerata anche grazie alle scuse immediate dei vertici dei peshmerga.
Con la manifestazione pacifica di venerdì scorso, però la comunità cristiana ha voluto ribadire la sua indignazione e preoccupazione per un atto ritenuto “isolato, ma molto grave”.
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