Sacerdote del Tamil Nadu: "Nessuna idea sul numero dei morti"
Si scava ancora per cercare i corpi dei pellegrini al santuario mariano uccisi dallo tsunami.
Nagapattinam (AsiaNews) "Dovevano essere giorni di festa, invece la nostra chiesa si è trasformata in un cimitero". Padre Xavier, responsabile della basilica di Nostra Signora di Vailankanni, distretto di Nagapattnam, Tamil Nadu, è ancora scioccato dalla tragedia provocata dallo tsunami nella zona. Il 26 dicembre, al momento del maremoto, centinaia di fedeli erano arrivati al santuario mariano nazionale, approfittando del Natale e del week end. L'onda ha travolto tutti; i corpi ritrovati finora sono più di 500.
In un'intervista ad AsiaNews, p. Xavier, a capo delle operazioni per il recupero dei corpi, ha detto che si lavora "giorno e notte per estrarre i cadaveri dalla sabbia"; di quanti siano morti domenica scorsa, però, "non ho idea". "Le autorità ecclesiastiche - dice il sacerdote - hanno iniziato a scavare le fosse per seppellire i pellegrini, anche se molti di loro devono ancora essere identificati o tirati fuori dalle macerie degli edifici crollati". "Centinaia di famiglie continua stanno seppellendo i corpi per l'odore insopportabile che emanano".
P. Xavier racconta che le onde si sono ritirate alla stessa velocità con la quale si sono abbattute sulla costa, così chi non è morto nell'impatto "è stato trascinato in mare e risucchiato dalla corrente".
Intorno al santuario, nel villaggio di Thanjavur, lo tsunami ha distrutto l'intera comunità di pescatori, che vivevano lungo la spiaggia. "Ho visto il mare inghiottire mia moglie e i mie figli ha detto disperato un pescatore ho perso anche la speranza di trovare il corpo di mio figlio 12enne, probabilmente è stato cremato in una fossa comune". "Ho sempre amato il mare ha detto l'uomo - mi dava da vivere, ora però provo solo odio".
Nostra Signora di Vailankanni è santuario mariano nazionale e meta di circa 20 milioni di pellegrini l'anno. Conosciuta come "la Lourdes dell'Est", la basilica è ancora intatta. (NC)
28/12/2004