Russia, preghiere e proteste durante la Pasqua ortodossa
Mosca (AsiaNews/Agenzie) Tra proteste contro il governo e celebrazioni religiose la Russia ha festeggiato ieri la Pasqua ortodossa. Circa 5 mila fedeli hanno partecipato alla veglia pasquale, la notte del 30 aprile, nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. A celebrare la funzione, il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II. Presenti anche il presidente russo, Vladimir Putin e il primo ministro, Mikhail Fradkov.
Un'ora prima dell'inizio della messa di mezzanotte, all'aeroporto internazionale di Mosca "Vnukovo-1", è arrivata la fiamma sacra da cui vengono accese le candele nella funzione di mezzanotte. A portarlo direttamente da Gerusalemme è stata una delegazione del Fondo di S. Andrea, organizzazione impegnata nelle relazioni con la chiesa ortodossa all'estero.
Nel suo messaggio pasquale Alessio II ha augurato "salute e felicità" ai fedeli ortodossi: "Che la gioia della Pasqua tocchi ogni cuore. Possa essa infondervi forza e coraggio per affrontare le difficoltà quotidiane". Prima della funzione il patriarca ha incontrato alcuni esponenti politici, tra cui Putin. Ad essi ha espresso la speranza che "la gioia per la resurrezione del Signore vi guidi nell'impresa di servire il nostro popolo".
Lo stesso Putin nel suo messaggio trasmesso in televisione ha augurato ai fedeli ortodossi e a tutti i cittadini russi felicità, pace e prosperità". "La Pasqua - ha sottolineato - è diventata una festività nazionale, celebrata con sincerità e in tutta la Russia". La Chiesa ortodossa russa, perseguitata durante il regime sovietico, ha vissuto una rinascita dal 1991, dopo la caduta del comunismo. Si stima che su 143 milioni di abitanti nel paese i cristiani ortodossi che si considerano praticanti sono circa i due terzi.
La Pasqua ortodossa, celebrata secondo il calendario giuliano, è coincisa quest'anno con la festa dei lavoratori, il 1° maggio. In questa occasione numerose manifestazioni in tutta la Russia ieri hanno mostrato scontento verso il governo. Circa 20 mila sindacalisti hanno marciato a Mosca per chiedere un aumento del salario minimo più in linea con il reale costo della vita. Nella Russia orientale membri di partiti nostalgici di sinistra, come Rodina (la patria), si sono riuniti in migliaia a Vladivostok e nelle città siberiane di Omsk e Krasnoyarsk inneggiando al ritorno di un regime sovietico e contro la politica di Putin.
Sono molti in Russia, coloro che lamentano la scelta governativa di sostituire i numerosi sussidi concessi alla popolazione dal regime sovietico con pagamenti in contanti. Il sindaco di Mosca, Yury Luzhkov ha accusato il governo di non sostenere realmente il settore economico, trasformando la Russia "solo in una fonte di materie prime per l'Occidente". "Negli ultimi 15 anni accusa il sindaco - il governo ha perseguito una politica riassumibile in questo concetto: 'lotta per la tua sopravvivenza da solo e noi continueremo a crearti ostacoli".
02/05/2022 11:35
02/05/2016 15:43