22/10/2008, 00.00
ARABIA SAUDITA-AFGHANISTAN
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Riyadh conferma la sua mediazione tra Karzai e i talebani

Un primo incontro è avvenuto alla Mecca il mese scorso. I sauditi disponibili a portare avanti la loro azione se entrambe le parti accettano di deporre le armi. Un “meglio tardi che mai”, il commento alle parole di Barak sul piano di pace tra arabi e israeliani.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - L’Arabia Saudita ha confermato di aver ospitato un incontro tra rappresentanti del governo afgano ed i talebani ed ha aggiunto che eventuali futuri passi nella mediazione avverranno solo se entrambe le parti accetteranno di deporre le armi e procedere sul piano politico. L’incontro tra i contendenti sarebbe avvenuto il mese scorso alla Mecca, ma entrambe le parti hanno negato che sia stato un colloquio di riconciliazione.
 
Il ministro degli esteri di Riyadh, principe Saud Al-Faisal ha spiegato che “l’impegno saudita è stato il risultato di una richiesta ufficiale del presidente Hamid Garzai”. Saud ha evidenziato che l’impegno del suo Paese è legato alla “preoccupazione per la sicurezza e la pace” in Afghanistan, ma che “la responsabilità è degli afgani stessi”. Il ministro saudita ha specificato che “se noi capiamo che gli afgani vogliono risolvere pacificamente i loro problemi e porre fine alla violenza” c’è uno spazio di azione, “ma – ha aggiunto – se non vediamo che c’è una risposta, sarebbe difficile trovare un modo per intervenire”.
 
Saud ha parlato dopo aver avuto un incontro con il responsabile della politica estera europea, Javier Solana, centrato sul deterioramento della situazione della sicurezza a Kabul. Nella sua visita in Arabia Saudita, Solana è stato ricevuto anche da re Abdullah col quale sono state discusse le principali emergenze internazionali e le vie per rafforzare la cooperazione tra il regno e l’Unione.
 
E a proposito di iniziative di pace, il ministro ha salutato positivamente le affermazioni del ministro israeliano della difesa, Ehud Barak, che il nuovo governo esaminerà seriamente il piano di pace tra arabi e israeliani, proposto dai sauditi. “Meglio tardi che mai”, ha commentato.
 
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