Riyadh, 2 attentati contro edifici governativi
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) Ieri notte estremisti islamici hanno fatto esplodere 2 bombe a Riyadh e ingaggiato un conflitto a fuoco con la polizia saudita: il bilancio è di 9 militanti e un passante morti. Gli attentati hanno inoltre avuto conseguenze sull'aumento del prezzo del petrolio visto che gli estremisti hanno mandato segnali sulla loro possibilità di compiere attentati nonostante le retate della polizia saudita contro le locali cellule di al Qaeda.
La prima esplosione è stata un'autobomba, esplosa vicino al ministero degli Interni, nel centro di Riyadh, dove è morto il passante. In seguito è avvenuta un'altra esplosione quando 2 assalitori suicidi hanno cercato di farsi saltare in aria in un centro di reclutamento militare: la polizia ha intercettato i 2 kamikaze e ha iniziato a sparare contro gli assalitori, che si sono fatti saltare in aria. I 2 terroristi sono morti, non ci sono stati feriti.
Gli attentati di ieri arrivano 2 settimane dopo l'appello del leader di al Qaeda Osama bin Laden che aveva invitato i suoi adepti a prendere di mira l'Arabia Saudita, sua madrepatria, e in particolare le installazioni di petrolio del regno arabo, in modo da indebolire l'economia occidentale e la stessa famiglia reale saudita.
Sebbene l'attentato al ministero abbia fatto pochi danni, esso si è dimostrato un vero e proprio assalto al governo saudita da parte degli estremisti. Ahmed bin Abdel Aziz, vice primo ministro, ha dichiarato alla televisione nazionale che tutti i terroristi autori dei 2 attentati sono sauditi.
Il duplice atto di violenza ha avuto immediate conseguenze sul prezzo del petrolio: ieri il greggio è aumentato di 2 dollari alla Borsa di New York, arrivando a 43,64 dollari al barile.
Il 6 dicembre si era registrato l'ultimo attentato in Arabia Saudita: terroristi che si definivano appartenenti ad Al Qaeda sono penetrati nel consolato americano di Jeddah; 9 persone sono rimaste uccise nell'attacco.
05/02/2021 08:49