Rivoluzione economica in Myanmar. Arriva il Fondo monetario internazionale
di Yaung Ni Oo
Nuove regole all’ingresso, nascono i primi sindacati, si allarga la rete della telefonia mobile e migliorano le infrastrutture. Negli ultimi mesi il Myanmar ha registrato numerosi cambiamenti, ma la sorpresa è il rafforzamento del kyat sul dollaro. A ottobre in programma la visita dei funzionari del Fmi, per stabilizzare moneta e prezzi.
Yangon (AsiaNews) – Nuove regole di ingresso – e uscita – per gli stranieri, la nascita dei primi sindacati, l’aumento dei costi dei voli interni, più infrastrutture e la diffusione (parziale) dei telefoni cellulari. Ma soprattutto, il rafforzamento del kyat (la moneta birmana) nei confronti del dollaro con le conseguenze sull’economia locale e il costo della vita; in 12 mesi la valuta locale è cresciuta del 30%, tanto che un dollaro viene scambiato a 700 kyat rispetto ai 1000 dello scorso anno Sono molti i cambiamenti registrati nelle ultime settimane in Myanmar, una nazione “in piena evoluzione”; fra i motori del cambiamento il recente passaggio dalla dittatura militare a un governo “civile”, nominato da un Parlamento che resta comunque legato ai vertici dell’esercito, e le influenze esercitate dalla finanza internazionale.
Fra le norme approvate a settembre, vi è l’aumento del 10% sui voli interni per tutte le compagnie aeree. La norma ha provocato malumore fra gli operatori turistici, ma il governo ha confermato la tassa. Un piccolo segnale di “modernizzazione” del Paese è costituito dalla nascita di corporazioni e sindacati, che hanno avviato una campagna per l’aumento di salario dei lavoratori. E se il visto resta obbligatorio, pur cambiando le modalità di rilascio, dall’estate è necessario entrare e uscire dallo stesso punto di confine. Lo straniero che atterra all’aeroporto di Yangon, alla partenza dovrà lasciare il Myanmar sempre dallo scalo e via aerea, non più – ad esempio – da un punto di confine con la Thailandia. Di recente il governo ha inoltre potenziato le infrastrutture, con la realizzazione di autostrade che collegano la capitale Naypyidaw – un tempo area off-limits, meta turistica – alle principali città del Myanmar fra cui Yangon, Mandalay e Bagan. I visitatori potranno anche acquistare tessere della rete mobile birmana – le schede straniere e internazionali sono inutilizzabili – previo rilascio di una cauzione di 50 dollari rimborsati all’uscita, al costo di 2 dollari al giorno.
Tuttavia, il cambiamento maggiore arriva nel settore monetario, con il kyat che nell’ultimo anno è cresciuto del 30%, acquistando oltre 200 punti solo negli ultimi due mesi. Il presidente Thein Sein afferma che una moneta “forte” penalizza le esportazioni e colpisce l’economia. Ma una eventuale crisi potrebbe essere anche la molla che spingerà la classe dirigente birmana ad attuare quelle riforme politiche, sociali e finanziare attese da tempo. Intanto si registra un cospicuo aumento dei costi nei vari servizi, fra cui ristoranti e trasporti, e non è da escludere nemmeno un rincaro delle tariffe alberghiere.
Dietro l’aumento dei costi e il rafforzamento della moneta si cela anche il rientro di moltissimi capitali dall’estero e la crescita degli investimenti, in una nazione finora arretrata e ai margini della geopolitica asiatica. Tuttiavia il Myanmar ha enormi potenzialità grazie ai giacimenti di petrolio e gas, alle immense ricchezze del sottosuolo (preziosi e risorse naturali), insieme a una vasta disponibilità di manodopera, finora in gran parte dedita all’agricoltura. Anche il mercato immobiliare registra un aumento dei prezzi, mentre i piccoli risparmiatori vendono le riserve di dollari a favore della moneta locale. A ottobre, per la prima volta, arriveranno i funzionari del Fondo monetario internazionale (Fmi) per contribuire alla stabilizzazione della valuta e dei prezzi. Un compito non facile per un governo legato alla vecchia dittatura militare, ma reso sempre più necessario dalle sfide poste da una nuova e moderna economia di mercato: la ex-Birmania è ormai una nazione “in piena evoluzione”.
Fra le norme approvate a settembre, vi è l’aumento del 10% sui voli interni per tutte le compagnie aeree. La norma ha provocato malumore fra gli operatori turistici, ma il governo ha confermato la tassa. Un piccolo segnale di “modernizzazione” del Paese è costituito dalla nascita di corporazioni e sindacati, che hanno avviato una campagna per l’aumento di salario dei lavoratori. E se il visto resta obbligatorio, pur cambiando le modalità di rilascio, dall’estate è necessario entrare e uscire dallo stesso punto di confine. Lo straniero che atterra all’aeroporto di Yangon, alla partenza dovrà lasciare il Myanmar sempre dallo scalo e via aerea, non più – ad esempio – da un punto di confine con la Thailandia. Di recente il governo ha inoltre potenziato le infrastrutture, con la realizzazione di autostrade che collegano la capitale Naypyidaw – un tempo area off-limits, meta turistica – alle principali città del Myanmar fra cui Yangon, Mandalay e Bagan. I visitatori potranno anche acquistare tessere della rete mobile birmana – le schede straniere e internazionali sono inutilizzabili – previo rilascio di una cauzione di 50 dollari rimborsati all’uscita, al costo di 2 dollari al giorno.
Tuttavia, il cambiamento maggiore arriva nel settore monetario, con il kyat che nell’ultimo anno è cresciuto del 30%, acquistando oltre 200 punti solo negli ultimi due mesi. Il presidente Thein Sein afferma che una moneta “forte” penalizza le esportazioni e colpisce l’economia. Ma una eventuale crisi potrebbe essere anche la molla che spingerà la classe dirigente birmana ad attuare quelle riforme politiche, sociali e finanziare attese da tempo. Intanto si registra un cospicuo aumento dei costi nei vari servizi, fra cui ristoranti e trasporti, e non è da escludere nemmeno un rincaro delle tariffe alberghiere.
Dietro l’aumento dei costi e il rafforzamento della moneta si cela anche il rientro di moltissimi capitali dall’estero e la crescita degli investimenti, in una nazione finora arretrata e ai margini della geopolitica asiatica. Tuttiavia il Myanmar ha enormi potenzialità grazie ai giacimenti di petrolio e gas, alle immense ricchezze del sottosuolo (preziosi e risorse naturali), insieme a una vasta disponibilità di manodopera, finora in gran parte dedita all’agricoltura. Anche il mercato immobiliare registra un aumento dei prezzi, mentre i piccoli risparmiatori vendono le riserve di dollari a favore della moneta locale. A ottobre, per la prima volta, arriveranno i funzionari del Fondo monetario internazionale (Fmi) per contribuire alla stabilizzazione della valuta e dei prezzi. Un compito non facile per un governo legato alla vecchia dittatura militare, ma reso sempre più necessario dalle sfide poste da una nuova e moderna economia di mercato: la ex-Birmania è ormai una nazione “in piena evoluzione”.
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