Riserve di sangue sono ancora a rischio Aids
Dieci anni dopo il grande scandalo del sangue infetto nell’Henan, il sistema sanitario cinese non ha ancora risolto il grave problema delle scorte di sangue non testate. Il governo ammette che il sistema delle trasfusioni è ancora lontano dall’essere sicuro.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – A dieci anni dal grande scandalo sanitario legato alle trasfusioni, le scorte di sangue cinesi sono ancora a rischio Aids. Per poter risolvere il problema, la sanità pubblica ha bisogno dell’aiuto internazionale. Lo denuncia un rapporto presentato ieri dall’Asia Catalyst, un gruppo americano che aiuta le organizzazioni non governative del continente asiatico.
Sara Davis, co-autrice del rapporto, spiega: “La domanda di sangue e prodotti collegati è in aumento in tutto il Paese, ma le scorte sono poche. Questo crea degli incentivi economici per gli ospedali, che approfittano di riserve illegali e non testate, ed aiutano così la diffusione dell’Aids”.
Lo scorso giugno, l’organismo di controllo per i farmaci del governo cinese ha denunciato la presenza di plasma fasullo in almeno 18 ospedali nazionali. Al momento, oltre 650mila persone vivono in Cina con il virus dell’Hiv, e secondo alcuni esperti il virus si sta diffondendo ancora più rapidamente.
Ad oggi, dice ancora la Davis, “le scorte di sangue cinesi sono ancora pericolosamente insicure. Una persona rischia di venire infettato dall’Aids per una semplice trasfusione. Per questo, il Paese deve essere aiutato da quelle nazioni che, in passato, hanno affrontato problemi simili”.
Negli anni ’90, diverse migliaia di contadini dell’Henan, spinti dalla povertà, hanno venduto sangue infetto, prelevato senza controllo dalle strutture pubbliche e poi venduto e utilizzato. Lo scandalo ha permesso la diffusione incontrollata dell'Aids nella regione. Da allora il governo ha cercato di correre ai ripari, ma lo scorso anno Gao Qiang (ministro della Sanità all’epoca dello scandalo), ha ammesso: “Il nostro sistema di donazione del sangue è ben lontano dall’essere perfetto. Rimangono ancora molte preoccupazioni sulla sicurezza”.
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