Riprendono le riunioni di famiglie divise fra Nord e Sud
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Dopo quattro giorni di dialoghi a Pyongyang, i governi delle due Coree hanno accettato di riprendere il programma di riunificazioni familiari, che prevede un ciclo di incontri al confine fra i parenti divisi dal confine militarizzato.
Gli incontri dovrebbero aver luogo all’inizio di maggio presso un albergo alle pendici del monte Kumgang (vetta contesa sin dalla fine della guerra civile coreana (1950-1953) ma de facto governata da Pyongyang), e sono organizzati dalla Croce rossa di entrambi i Paesi.
I rappresentanti di Seoul e Pyongyang, che si sono incontrati per la prima volta dopo la crisi innescata ad ottobre dall’esperimento nucleare condotto dal regime stalinista, si sono confrontati inoltre sulla ripresa del programma di aiuti umanitari sudcoreano, al momento in fase di stallo a causa della “provocazione missilistica” nordcoreana.
Lo scorso luglio, infatti, il regime stalinista ha lanciato alcuni missili sia sulla penisola che verso il Giappone: per questo, Seoul ha interrotto l’invio annuale di aiuti alla popolazione del nord, composto da 500mila tonnellate di riso e 350mila tonnellate di fertilizzante. In risposta, Pyongyang si è rifiutata di tornare al tavolo delle trattative per le riunificazioni familiari.
In realtà, il mese successivo si è svolta lo stesso una nuova fase di incontri fra i familiari divisi, programmata da tempo. Da allora, però, i colloqui si erano interrotti.
La Corea del Sud intende riprendere gli invii di riso e fertilizzante solo dopo aprile, quando sarà chiaro se Kim Jong-il onora i patti stipulati durante l’ultimo colloquio a 6 sul disarmo nucleare, mentre il Nord chiede con insistenza di ripartire entro questo mese.