Rinvenuto corpo mutilato a Jaffna, si teme sia di p. Jim Brown
Un busto privo di testa, braccia e gambe è stato ritrovato da un pescatore nel nord del Paese. Fonti cattoliche temono che il corpo sia quello del sacerdote scomparso lo scorso 20 agosto insieme al suo assistente. Attesi gli esami del DNA.
Colombo (AsiaNews) – Infuria la guerra civile in Sri Lanka del nord, mentre il ritrovamento di un corpo mutilato a Jaffna fa temere per le sorti del sacerdote cattolico scomparso 8 mesi fa in circostanze misteriose. Nuovi scontri del nord tra i militari e i ribelli Tamil hanno fatto ieri sera almeno 30 morti. Fonti governative parlano di ''almeno'' 20 morti tra i ribelli, mentre fonti vicine alle Tigri Tamil riferiscono di 10 uomini caduti tra le truppe governative.
Intanto il 15 marzo scorso un pescatore a Jaffna ha ritrovato un busto tagliato a pezzi, con testa, braccia e gambe dentro un sacchetto di plastica verde con altre cose per far peso. Al momento i resti umani si trovano all’obitorio dell’ospedale cittadino, dove si attende il test del DNA. A richiedere le analisi è stata la Chiesa locale, timorosa che il corpo possa essere quello di p. Jim Brown, scomparso insieme al suo aiutante lo scorso 20 agosto in una zona controllata dall’esercito governativo.
P. Peter Thurairatnam riferisce di averli visti per l’ultima volta all’1.50 di quel pomeriggio al check point di Alaipiddy. Prima della sua scomparsa il parroco era stato accusato di aver aiutato i ribelli delle Tigri Tamil a scavare un bunker intorno alla sua chiesa all'inizio di agosto, quando ad Alaipiddy si è verificato uno scontro tra i guerriglieri separatisti delle Tigri e l’esercito dello Sri Lanka in cui 20 persone sono state uccise e 54 ferite.
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