Rilasciato Ai Weiwei
Lo annuncia l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua per la quale la polizia ha deciso di liberarlo dopo l’ammissione dei suoi reati e per le cattive condizioni di salute. Il dissidente era in carcere dal 3 aprile scorso.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia di Pechino ha rilasciato Ai Weiwei, artista e dissidente, incarcerato il 3 aprile scorso per evasione fiscale. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Secondo l’agenzia l’attivista è stato scarcerato su cauzione “per il suo atteggiamento positivo nel confessare i suoi crimini e per la malattia cronica di cui soffre”.
Il 3 aprile scorso, Ai è stato fermato prima di poter volare in aereo ad Hong Kong. È stato detenuto da allora senza alcuna accusa. I maggiori analisti legano l’arresto di Ai Weiwei alla serie di arresti di attivisti, avvocati per i diritti umani, portatori di petizioni, scatenatasi dopo gli inviti apparsi su internet di una “rivoluzione dei gelsomini” anche in Cina.
Ai Weiwei, 54 anni, è famoso in Cina e all’estero per le sue opere moderne, ma anche per il suo impegno civico a favore delle vittime del terremoto del Sichuan e per le sue critiche al Partito comunista.
Nel gennaio 2011 il suo studio a Shanghai è stato demolito e a dicembre 2010 gli è stato impedito di lasciare la Cina poco prima della cerimonia a Oslo per la consegna del premio Nobel della Pace assegnato al dissidente Liu Xiaobo.
La Xinhua afferma che l’organizzazione Beijing Fake Cultural Development, ha evaso “una enorme cifra” di tasse e “ha distrutto in modo intenzionale documenti commerciali”, dando in via ad un’inchiesta di polizia.
La sorella di Ai Weiwei ha sempre difeso il fratello, facendo notare che Ai non è il legale rappresentante o il presidente della Beijing Fake Cultural Development.
In passato molti dissidenti – fra cui Wei Jingsheng – sono stati condannati non per il loro impegno politico, ma per “reati economici”.
Il 3 aprile scorso, Ai è stato fermato prima di poter volare in aereo ad Hong Kong. È stato detenuto da allora senza alcuna accusa. I maggiori analisti legano l’arresto di Ai Weiwei alla serie di arresti di attivisti, avvocati per i diritti umani, portatori di petizioni, scatenatasi dopo gli inviti apparsi su internet di una “rivoluzione dei gelsomini” anche in Cina.
Ai Weiwei, 54 anni, è famoso in Cina e all’estero per le sue opere moderne, ma anche per il suo impegno civico a favore delle vittime del terremoto del Sichuan e per le sue critiche al Partito comunista.
Nel gennaio 2011 il suo studio a Shanghai è stato demolito e a dicembre 2010 gli è stato impedito di lasciare la Cina poco prima della cerimonia a Oslo per la consegna del premio Nobel della Pace assegnato al dissidente Liu Xiaobo.
La Xinhua afferma che l’organizzazione Beijing Fake Cultural Development, ha evaso “una enorme cifra” di tasse e “ha distrutto in modo intenzionale documenti commerciali”, dando in via ad un’inchiesta di polizia.
La sorella di Ai Weiwei ha sempre difeso il fratello, facendo notare che Ai non è il legale rappresentante o il presidente della Beijing Fake Cultural Development.
In passato molti dissidenti – fra cui Wei Jingsheng – sono stati condannati non per il loro impegno politico, ma per “reati economici”.
Vedi anche