Ricerca scientifica e innovazione tecnologica prossima sfida per la Cina
Lo dicono il presidente Hu e il premier Wen, che promettono maggiori fondi. Alcuni scienziati, tuttavia, ricordano che la ricerca esige un'effettiva libertà personale e minore controllo burocratico.
Pechino (AsiaNews/Scmp) Le autorità cinesi vogliono aumentare i finanziamenti per la ricerca scientifica e tecnologica e portare il Paese all'avanguardia entro 15 anni. E' il desiderio espresso dai leader durante la 4° Conferenza nazionale per la scienza e la tecnologia, svoltasi dal 9 all'11 gennaio, tenuta dal Comitato centrale del Partito Comunista e dal Consiglio di Stato.
"L'innovazione tecnologica ha detto il presidente Hu Jintao all'apertura dei lavori è il cuore della competizione internazionale e la chiave per la modernizzazione di un Paese" e costituisce un obiettivo primario. Ma la Cina, nonostante successi come l'invio di uomini nello spazio e l'aumento della produzione del grano, non ha ancora raggiunto il livello di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica dei Paesi più sviluppati.
Il premier Wen Jiabao ha confermato che il governo destinerà per la ricerca scientifica e tecnologica fondi maggiori rispetto a quelli già previsti nell'11° Piano quinquennale. Ogni decisione sarà presa dall'Assemblea nazionale del popolo che il prossimo marzo approverà in dettaglio questo Piano, già delineato mesi fa dal Plenum del Partito Comunista. "La proprietà intellettuale" sarà "tutelata con severità" e saranno previste agevolazioni fiscali per le imprese che investono nella ricerca e nell'innovazione.
I leader hanno anche sottolineato la necessità collegata alla ricerca - di trovare un nuovo modello di sviluppo, che richieda minor impiego di energia, di risorse naturali, di lavoro a basso costo.
Oltre 1000 funzionari, scienziati e tecnici hanno partecipato alla Conferenza. La precedente si era svolta 11 anni fa, presieduta dall'allora presidente Jiang Zemin. Lo sviluppo scientifico e tecnico rientra tra le "4 modernizzazioni" di Deng Xiaoping, ma finora è rimasta trascurata rispetto all'impulso impresso allo sviluppo economico e commerciale del Paese.
Gli scienziati, pur soddisfatti per l'importanza attribuita alla loro opera e per la promessa di maggiori fondi, hanno osservato che le innovazioni non prosperano senza libertà sociale e ideologica, eliminazione dei privilegi nella competizione, piena circolazione delle notizie e minore burocrazia. "E' necessario ha osservato Cai Decheng, noto studioso del settore scientifico un mutamento dell'organizzazione sociale e delle strutture ideologiche per consentire un'effettiva libertà personale". "Più degli incentivi politici e finanziari, occorre cambiare mentalità".
La comunità scientifica cinese ha avvertito Jiang Gaoming, ricercatore capo all'Istituto di Botanica dell'Accademia cinese delle scienze deve smettere di copiare l'occidente e iniziare a produrre proprie teorie e modelli di sviluppo. (PB)