08/02/2007, 00.00
TAIWAN
Invia ad un amico

Riapre dopo 3 anni il Museo Nazionale, coi tesori di 7mila anni di storia cinese

La nuova sede è stata ristrutturata. Possiede oltre 650mila opere selezionate, raccolte da generazioni di imperatori e portate a Taiwan dai nazionalisti nel 1948-49. Video e computer per favorire la comprensione dei visitatori.

Taipei (AsiaNews/Agenzie) – Riapre oggi al pubblico, dopo 3 anni di chiusura per ristrutturazione,  il National Palace Museum di Taiwan, la maggiore collezione mondiale di arte e storia cinese. Nella nuova sede ci sono maggiori spazi espositivi e caffé e ristoranti di stile cinese tradizionale.

La direttrice Lin Mun-lee spiega che il Museo è stato chiuso nel 2003 per opere di ristrutturazione che sono costate circa 21,190 milioni di dollari Usa, per renderlo più fruibile ai visitatori. Spiegazioni scritte e tramite computer permettono una migliore comprensione delle opere. Animazioni e macchine parlanti aiutano la visita dei più giovani: la famosa “lattuga di giada”, un blocco di giada verde e bianco scolpito a forma di lattuga cinese, diventa una creatura animata e diverte e attira l’interesse dei ragazzi. Si anima anche il famoso vaso di bronzo mao-kung ting della dinastia Zhou (872 a.c.). Il Museo ha anche un suo sito web (http://www.npm.gov.tw/en/home.htm) con informazioni sui circa 650mila pezzi della collezione, mentre il sito (www.npmeshop.com) consente l’acquisto online di riproduzioni di opere e manufatti ispirati ad esse.

Pechino ha protestato quando, a gennaio, la collezione di manufatti della “Antica Cina” è stata intitolata come manufatti “Domestici ed esteri”. Lin risponde che non si vuole cambiare il passato, ma solo dare al Museo un carattere più moderno. La collezione è stata portata a Taiwan tra il 1948 e il 1949 dai nazionalisti del Kuomintang, per impedire che cadesse in mano ai Comunisti. Da tempo Taiwan teme che Pechino rivendichi la collezione, magari davanti a un arbitrato internazionale. Ma Lin ritiene che sia stato opportuno portarla qui durante la guerra civile. “Così – dice – non c’è stato pericolo di atti vandalici durante la Rivoluzione culturale degli anni ‘60”. C’è il progetto di creare una nuova esposizione nella parte meridionale dell’Isola e Lin respinge l’accusa che sia un altro tentativo di negare il carattere cinese della collezione. “Abbiamo una collezione di oltre 650mila pezzi – spiega – ma possiamo esporre solo i circa 3mila migliori. Gli altri restano in magazzino”. “Per questo vogliamo creare un’altra esposizione per mostrare le opere di carattere asiatico”.

La gran parte della collezione era stata raccolta dagli imperatori cinesi, che la tenevano per il loro solo piacere. Il Museo è stato fondato in Cina nel 1925, dopo che nel 1924 Pu Yi, ultimo imperatore della dinastia Qing, era stato cacciato dalla Città Proibita, e copre 7mila anni di storia, dal periodo Neolitico alla dinastia Qing (1644-1912). Per timore dell’invasione giapponese della Manciuria, nel 1931 è stato spostato a Shanghai e nel 1936 a Nanjing. Durante la seconda guerra mondiale la collezione è stata portata nel Sichuan, da dove nel 1946 è tornata a Nanjing. Tra il 1948 e il 1949 i nazionalisti hanno portato a Taiwan 654.500 pezzi selezionati. La collezione è stata esposta nel 1957, ma il Museo Nazionale è stato aperto solo nel 1965. (PB)

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Per la prima volta, Taipei invia a Tokyo i suoi capolavori d'arte
17/10/2013
Kabul: il British Museum restituisce 10 sculture trafugate durante il regime talebano
16/11/2019 09:00
Taiwan in festa per la “liberazione” delle isole Kinmen dalle mine
24/06/2013
Campagna di rinnovamento, sparisce il monumento nazionale a Chiang Kai-shek
10/05/2007
Kerala: libro di testo promuove l’ateismo e l’odio interreligioso
03/06/2011


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”