Restituzione dei beni alle organizzazioni religiose, c’è la legge
Il Consiglio della Federazione approva la bozza che aveva sollevato polemiche e denunce delle comunità religiose di minoranza.
Mosca (AsiaNews) – Il Consiglio federale russo ha approvato il 25 novembre il disegno di legge “per la restituzione delle proprietà religiose nazionalizzate dallo Stato”. La bozza, contestata dai vertici della Chiesa cattolica in Russia è ora legge in via definitiva. A votare a favore del testo sono stati 122 senatori e nessun contrario.
La nuova legge prevede che gli organismi federali, regionali e municipali in possesso di beni nazionalizzati dopo la Rivoluzione d’ottobre (1917) trasferiscano o concedano per uso gratuito a tempo determinato tali proprietà alle organizzazioni religiose.
Il Consiglio federale ha voluto rassicurare i rappresentanti dei poli museali russi che vedevano nella nuova legge un potenziale pericolo per il patrimonio storico e artistico del Paese: finendo nelle mani del Patriarcato ortodosso o di altre realtà religiose senza molta disponibilità economica, importanti opere d’arte religiosa potrebbero andare perdute. Il portavoce del Senato russo ha spiegato all’agenzia Interfax che “gli oggetti facenti parte della collezioni del Fondo museale, del Fondo archivio e del Fondo della libreria nazionale non saranno oggetto di trasferimento alle organizzazioni religiose”.
Nessuna rassicurazione, invece, per le comunità religiose di minoranza che avevano denunciato come la legge favorisca la Chiesa russo-ortodossa. Tra le “ingiustizie” portate alla luce c’è, per esempio, l’assegnazione alla diocesi russo-ortodossa di Kaliningrad della ex chiesa della Santa Famiglia, un tempo cattolica. Alle denunce avanzate dall’arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, mons. Paolo Pezzi, la comunità ortodossa aveva risposto con toni minacciosi. (NA)
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