Restaurata cattedrale cattolica nel centro di Ambon. Ospiterà 1.500 fedeli
Ambon (AsiaNews) I cattolici di Ambon, capitale della provincia delle Molucche in Indonesia, sono in festa per la fine del restauro della cattedrale di San Francesco Saverio. I lavori erano iniziati il 19 settembre 2003, quando mons. Pietro Sambi, ex nunzio vaticano in Indonesia e ora delegato apostolico a Gerusalemme, pose la prima pietra del restauro. Secondo Allo Putunanembun, responsabile del comitato per la raccolta fondi, la mancanza di donazioni e il protrarsi del conflitto religioso nella provincia hanno ostacolato i lavori. La chiesa è stata costruita nel 1954. Il numero crescente di cattolici, che partecipano alle funzioni di sabato e domenica ha reso necessari lavori di ampliamento.
La cattedrale di San Francesco Saverio - primo missionario gesuita ad arrivare nelle Molucche (1546-1547) - si trova nel cuore della città. Copre uno spazio di circa 525 ettari. È composta da 3 piani e costruita in 3 stili architettonici differenti: rinascimentale, stile locale e stile "nazionale" indonesiano. Al suo interno diverse statue di santi. La chiesa può accogliere 1.500 fedeli. Sul tetto della cattedrale sono stati ritrovati i segni di alcuni spari avvenuti durante gli scontri. In totale il restauro è costato circa 514 mila euro.
Nel cuore della tormentata provincia del Molucche, la cattedrale ha un significato particolare per i cattolici e i cristiani della zona. Padre Kees Bohm, del Centro di crisi della diocesi di Ambon, ha raccontato che la chiesa era rifugio per i cosiddetti Agats (letteralmente sono dei piccoli insetti che pungono, ndr), i "bambini cristiani guerrieri". Quando tra il 2000 e il 2001 scoppiò il conflitto fra cristiani e musulmani ad Ambon, gli Agats si riunivano nella cattedrale, dove i volontari del Jesuit Refugees Service, davano loro un'istruzione e insegnavano la tolleranza verso i concittadini musulmani.
A presenziare l'inaugurazione della chiesa il governatore delle Molucche, Karel Albert Rahalu e il vescovo di Ambon, mons. Peter Canisius Mandagi. (MH)