Religioso saudita: l’influenza A non esiste, è una montatura a fini “commerciali”
Membro del Consiglio degli ulema afferma che la pandemia è una montatura e “solo Dio decide in materia”. Per avallare la tesi aggiunge che durante il Ramadan “non vi sono stati più funerali” dell’anno precedente e suoi conoscenti non hanno contratto la malattia, pur non essendo vaccinati.
Riyadh (AsiaNews) – L’influenza suina “non esiste”, il virus H1N1 è una montatura, la pandemia è una colossale bufala. Il mondo è in allarme per la nuova influenza e le autorità saudite preparano inutilmente misure precauzionali in vista del pellegrinaggio maggiore alla Mecca, previsto per novembre. A “calmare” l’opinione pubblica interviene lo sceicco Saleh al-Luhaydan, membro di primo piano del Consiglio degli ulema, che definisce l’epidemia “un qualcosa creato solo a fini commerciali” e sottolinea che “solo Dio decide in materia”.
La dichiarazione del leader religioso musulmano, riportata dal quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, è emersa durante un convegno alla moschea Al-Rajihi, a Riyadh. Alla domanda se è lecito per un fedele pregare in casa, invece che recarsi in moschea, per il timore di essere contagiato, egli ha risposto che “non è possibile valutare la pericolosità” del virus. A “sostegno” della tesi, il leader religioso ha aggiunto che “durante il Ramadan non vi sono stati più funerali dello scorso anno”.
L’esperto di legge musulmano, e improvvisato virologo, ha infine aggiunto di conoscere persone che non si sono vaccinate, tuttavia non hanno sviluppato i sintomi della malattia. “Questa è una benedizione di Dio onnipotente – chiosa – ed è solo Lui che decide in materia”.
Pronta la risposta di Khalid Abdul-Ghafar Al Abdul-Rahman, decano di medicina alla Islamic Imam Muhammad Bin-Saud University, che conferma i pericoli legati al virus H1N1: “L’epidemia esiste – ribatte – ed è scientificamente dimostrata”. Quello che emerge, aggiunge, è che si sono riscontrati pochi casi alla Mecca, nonostante l’enorme afflusso dei pellegrini durante il Ramadan.
Su un punto il medico e il dotto musulmano sembrano andare d’accordo: è la “mano di Dio” che ha evitato il contagio ai fedeli in visita ai luoghi santi dell’islam.
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