Religiosi e attivisti cattolici: Un giorno al mese in silenzio per le vittime della polizia
Katunayake (AsiaNews) - Una protesta silenziosa ogni primo giorno del mese perché le autorità facciano giustizia per le vittime degli scontri tra polizia e lavoratori della Free Trade Zone (Ft), avvenuti nel maggio 2011. Da sette mesi, rappresentanti del clero cattolico, membri della società civile e attivisti per i diritti umani si riuniscono alla Ft Junction di Katunayake per esprimere la loro solidarietà alla famiglia di Roshen Chanaka, giovane operaio morto nelle violenze dello scorso anno, e agli altri giovani rimasti feriti. A coordinare la protesta pacifica, la Right to Life, movimento civile nato nel 2003 per promuovere lo sviluppo umano. "È compito di un cristiano - dice ad AsiaNews suor Anne Perera - combattere per la giustizia. Se Gesù fosse vivo, sarebbe al fianco delle vittime".
"Dalla morte di Roshen - racconta ad AsiaNews Anne Rathnasekara, sorella di Roshen - non è successo nulla. Abbiamo ricevuto 30 lakh di rupie (3 milioni, circa 18.600 euro) dal presidente Mahinda Rakapaksa e dalla polizia. Ci avevano anche promesso di trovarci dei posti di lavoro e darci dei soldi per completare la nostra casa, ma nulla di questo è stato fatto".
Wasantha Ranil, coordinatore della Right for Life, spiega: "Il primo errore del governo è che non esiste alcun procedimento in corso per nessuno dei giovani feriti negli scontri. Il secondo, è che alcuni ministri sono andati di persona a casa della famiglia di Roshen e degli altri ragazzi per chiedere di non sporgere denuncia, o il governo avrebbe affrontato 'delle difficoltà'".
Il 30 maggio 2011 migliaia di lavoratori della Free Trade Zone avevano organizzato una manifestazione contro il nuovo schema pensionistico. La protesta è degenerata, e negli scontri con la polizia Roshen Chanaka, 21 anni, è morto. Lo stesso giorno, altri otto giovani sono rimasti feriti, alcuni anche in modo grave. Nei mesi seguenti, molti hanno perso il lavoro a causa delle troppe assenze mentre erano in ospedale. Solo in pochi hanno ricevuto qualche aiuto economico. Due di loro, Dhammica e Lasantha, hanno perso l'uso delle gambe.
07/06/2014
14/06/2018 13:01