Religiosa filippina contro la corruzione e contro il marito della Arroyo
Manila (AsiaNews) - Suor Mary John Mananzan (nella foto), presidente della sezione femminile dell'Associazione superiori religiosi nelle Filippine (Amrsp) elogia la decisione della corte anticorruzione di ordinare l'arresto Jose Miguel Arroyo, marito dell'ex presidente del Paese. L'uomo è coimputato in uno scandalo di tangenti per un progetto mai partito di telecomunicazioni con la Cina. Secondo la religiosa, la mossa del giudice è un passo necessario per trasformare il governo e la società.
Due giorni fa, il marito dell'ex presidente Gloria Arroyo ha chiesto la libertà su cauzione, dopo che il tribunale anticorruzione di Sandiganbayan ha ordinato il suo arresto. L'accusa è di corruzione in un affare con la compagnia cinese Zte, che avrebbe pagato delle tangenti per stipulare l'accordo. Il signor Arroyo nega ogni accusa.
Gloria Arroyo ha affrontato nove anni di presidenza (20 gennaio 2001 - 30 giugno 2010) molto turbolenti: ammutinamento delle forze armate; ripetute richieste di dimissioni; tentativi falliti di coinvolgerla in brogli elettorali, tangenti e corruzione.
Nel novembre scorso, le autorità hanno arrestato Gloria Arroyo per brogli elettorali. All'epoca, lei era un rappresentante locale della provincia di Pampanga. A dicembre, la corte l'ha anche accusata di corruzione nell'affare Zte. In seguito alle pressioni dell'opinione pubblica, l'ex presidente aveva annullato il progetto.
Secondo sr. Mananzan, benedettina, "la decisione della corte sul caso Zte è quello che aspettavamo da molto tempo. Gli accusati devono essere arrestati, processati e, se giudicati colpevoli, condannati. Il nostro Paese ha bisogno di vedere che c'è una pena per chi compie un crimine. Altrimenti, questa cultura dell'impunità andrà avanti, come se fosse giusto fare del male, perché tanto non ci saranno mai conseguenze".
La Amrsp ha svolto un ruolo fondamentale nel provare le accuse di tangenti e corruzione nell'accordo da 330 milioni di dollari con la cinese Zte.
L'associazione ha dato rifugio a Rodolfo "Jun" Lozada jr. in un convento, dopo le sue rivelazioni nel 2008 di irregolarità nel contratto del governo con la Zte. Lozada, ex funzionario della società e consulente del governo, aveva coinvolto la Arroyo, il marito e Benjamin Abalos sr., presidente della Commissione per le elezioni, nello scandalo sulle tangenti. Dopo aver ricevuto minacce sulla sua vita, Lozada è stato costretto a nascondersi con la moglie e i cinque figli.
Amrsp è un organo congiunto che riunisce le associazioni di superiori religiosi dei diversi ordini e congregazioni maschili e femminili del Paese. Essa cerca di promuovere la vita consacrata dei suoi membri; studiare le preoccupazioni comuni e collaborare per rispondervi; portare una testimonianza profetica nella Chiesa filippina e nella società.
Dopo la denuncia di Lozada, la Amrsp ha sostenuto lui e la sua famiglia, dandogli un posto sicuro dove vivere; educando i figli; aiutandoli economicamente.
Lozada, un ingegnere elettronico e delle comunicazioni laureato alla Pontificia università di Santo Tomas, ha perso il posto di amministratore delegato della Philippines Forest Corporation e di consulente nel progetto di telecomunicazioni.
Non potendo contare sui servizi di sicurezza del governo, alla prima udienza in Senato le suore hanno formato una catena umana intorno a lui per permettergli di andare a deporre.
Le religiose hanno lanciato una colletta per il fondo del santuario Amrsp, raccogliendo più di un milione di pesos filippini (circa 23.300 dollari).
Sr Manazan spera che il caso di corruzione rientri nella visione dell'amministrazione Aquino III, attuale presidente, di un governo dal "cammino diritto".
"Se il caso dovesse morire strada facendo - afferma la religiosa - significherà sprecare tutti i sacrifici fatti dai testimoni e demoralizzerà la gente".
La suora spiega che Lozada e la sua famiglia hanno lasciato il rifugio per tornare alla loro casa. "Quando è finito il mandato della Arroyo - racconta sr. Manazan - i suoi figli hanno detto 'papà, adesso non possiamo semplicemente vivere una vita normale?'. Non sono davvero al sicuro, dovranno convivere con le loro paure giorno dopo giorno. Ma non possono più vivere nel convento".
La Swiss Catholic Lenten Fund, un'agenzia svizzera per la gestione di fondi, ha concesso delle sovvenzioni alla famiglia di Lozada e ad altri due informatori. Una è Mary Nancy Gadian, ex tenente della Marina, che ha denunciato la corruzione negli esercizi militari "Balikatan", condotti da Filippine e Stati Uniti quattro anni fa. L'altro è George Rabusa, tenente colonnello in pensione, che aveva fornito al Dipartimento di giustizia prove di corruzione all'interno dell'esercito.
Sr. Mananzan spiega: "La Swiss Catholic Lenten Fund continua a inviare tali sovvenzioni, che rientrano nel Programma sostegno dei testimoni di quest'anno. Intanto, Lozada partecipa a una serie di conferenze sulla lotta alla corruzione, e per i suoi interventi riceve un onorario. La nostra speranza, è che già dal prossimo anno egli possa guadagnare abbastanza per farcela da solo".
Nella Lista internazionale sulla trasparenza, le Filippine - insieme a Honduras, Repubblica Domenicana e Siria - figurano alla 128ma posizione su 178 Paesi. Il criterio della lista si basa su quanto corrotto è il settore pubblico di una data nazione. È il piazzamento più alto per le Filippine, che nel 2007 erano al 131mo posto.