27/11/2012, 00.00
TAIWAN
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Regista taiwanese si converte filmando le esperienze dell'incontro con Gesù

di Xin Yage
Si farà battezzare il 6 gennaio, l'Epifania, perché è la festa in cui Gesù "si manifesta". Una grave malattia, quando "sentivo che oltre all'appoggio fisico mi serviva l'appoggio spirituale, qualcosa che mi desse una speranza profonda".

Taipei (AsiaNews) - Per farsi battezzare ha scelto il 6 gennaio, l'Epifania, perché è la festa in cui Gesù "si manifesta" all'umanità, e per uno che per tutta la vita ha lavorato nella comunicazione "è davvero un giorno importante".

Jiang, regista, direttore di produzione, spiega così la scelta che, all'inizio dell'anno prossimo lo farà divenire cattolico, in una famiglia legata alla tradizione buddista. "Volevano essere sicuri che li potessi ancora accompagnare al tempio nelle festività più importanti, che fortunatamente non coincidono con quelle cristiane: mia moglie mi ha detto: 'o vieni a offrire l'incenso con noi o ti butto fuori di casa!' io il dialogo interreligioso che la Chiesa ci raccomanda lo faccio direttamente a casa mia".

Il signor Jiang (蔣先生) ha iniziato a interessarsi alla fotografia molto presto, poi suo zio gli ha regalato un vecchio proiettore 8 millimetri e lui incominciato a pensare di voler lavorare nell'industria cinematografica per produrre qualche buon filmetto. E' diventato assistente di fotografia nella produzione taiwanese degli anni settanta, collaborando anche in due film di successo nel mondo cinese. Poi è arrivata la svolta alla televisione, quando il governo ha cominciato a sostenere la produzione educativa per i ragazzi e i bambini per permettere alla popolazione di uscire completamente dall'analfabetismo.

E' così che Jiang è stato assunto come regista da una delle due televisioni pubbliche e poi è diventato direttore di produzione alla Kuangqi Program Service, emittente cattolica che allora contava circa duecento dipendenti, in maggioranza giovani creativi appena formati dalla scuola di arti e teatro e dall'università cattolica Fujen, soprattutto dal suo forte dipartimento di lingue.

Jiang ci racconta che allora erano molto attenti alle produzioni internazionali, da BBC e dalla PBS negli Stati Uniti, nei nuovi programmi per bambini. "E' stato molto appassionante, lavorare con padre Raymond (抱神父), canadese con una passione per i pupazzi parlanti stile Sesame Street, con molti altri direttori e artisti, giovani presentatori e giornalisti con esperienza. Qualche mese fa per esempio è scomparso il card. Paul Shan, che era stato direttore qui per un paio d'anni. La famiglia KPS ha formato i più famosi produttori televisivi di Taiwan e ha formato anche me, soprattutto interiormente. Quello che ci portavamo dentro e ci ripromettevamo di fare era soprattutto comunicare valori, cercare di vedere il senso delle cose, delle relazioni, dei desideri delle persone e dei bambini. La società taiwanese allora non era ricca come ora, ma si guardava all'esterno per copiare i valori più importanti, oltre a quelli cinesi che avevamo già".

"Tra le diverse cose che mi hanno attratto ho poi capito che quella più importante era la dimensione religiosa. Ricordo che da parte dei missionari stranieri e dei religiosi indigeni, sono sempre stato incoraggiato a tirare fuori il meglio di me stesso. Da giovane hai tante energie e vuoi comunicare qualcosa di tuo, qualcosa di nuovo. Questo ha sempre trovato spazio nei nostri programmi, ogni idea veniva valutata e perfezionata".

"Poi sono cresciuto, mi sono sposato, ho avuto i figli. Andando avanti nella mia vita mi sono successe due cose che hanno segnato ancora più profondamente. La prima è che una giovane suora che collaborava con noi insieme all'allora direttrice della nostra tv mi hanno spinto a iniziare una produzione specificamente religiosa chiamata "Il Vangelo del giorno" e da allora ho incominciato a capire l'origine dello stile che contrassegnava il nostro lavoro: probabilmente uno dei primi ad ascoltare i valori presenti nell'interlocutore era stato Gesù. Filmando per "Il Vangelo del giorno" ho sentito molte storie, molti racconti che hanno portato la gente a conoscere e seguire Gesù. Per me filmare non è mai stato qualcosa di neutro, ho sempre avuto una reazione sia di accordo sia di disaccordo con chi veniva in tv, ma non ho mai ignorato nessun ospite, come se fosse solo un lavoro di routine. Per questo chi viene a parlare e a testimoniare di Gesù assume ancora più importanza".

"La seconda cosa che ha sconvolto la mia vita è stata il sentirmi diagnosticare una malattia che poteva avere decorso fatale se non trattata adeguatamente. Questo mi ha stravolto tutto: dieta, stile di vita, ritmo di lavoro, esercizio fisico, sessioni di chemioterapia. Con l'aiuto di mia moglie e degli amici, dei compagni di lavoro, ci sono passato e ho lottato e ho vinto. Avevo lasciato tutti gli impegni di lavoro escluso esattamente la produzione del "Vangelo del giorno". Perchè sentivo che oltre all'appoggio fisico mi serviva l'appoggio spirituale, qualcosa che mi desse una speranza profonda. Per questa ragione la prossima epifania, riceverò il battesimo. Mi piace l'epifania perchè è la festa in cui Gesù "si manifesta" all'umanità, tutta la vita ho lavorato nel settore della "comunicazione" e dei media, per me è proprio importante".

"Perchè non mi sono battezzato prima?" Data la nostra tradizione buddista, nella mia famiglia volevano essere sicuri che li potessi ancora accompagnare al tempio nelle festività più importanti, che fortunatamente non coincidono con quelle cristiane: mia moglie mi ha detto: "o vieni a offrire l'incenso con noi o ti butto fuori di casa!" io il dialogo interreligioso che la Chiesa ci raccomanda lo faccio direttamente a casa mia! Insieme a padre Raymond avevo letto alcuni documenti della Chiesa sul dialogo interreligioso e mi hanno aiutato moltissimo. Questa è una prima ragione".

"Un secondo motivo è che purtroppo nel nostro giro di amici, chi era cattolico, insieme a molta brava gente, si riteneva spesso 'superiore' come se possedesse chissà quale potere particolare: una volta un compagno di lavoro mi ha detto che lui era speciale perchè era battezzato... 'chiudi il becco' gli ho risposto 'di superman ce n'è uno solo, l'ho visto al cinema, e non si veste come te'. A dir la verità non so quali fossero le ragioni di questa cattiva impressione, ma non volevo ricevere il battesimo per sentirmi superiore agli altri: si è chiamati a condividere e servire, no? Non voglio fare un giudizio sugli altri, voglio essere sicuro che le ragioni per cui chiedo il battesimo sia la mia fede e non la mia vanità. Se lo considero come una cosa per sentirmi superiore, faccio anche cattiva pubblicità, non ti sembra?". Detto da un esperto in comunicazione, questo ha sicuramente qualche fondo vi verità.

Il signor Jiang recentemente è stato a Roma per turismo con sua moglie e gli amici, ed è stato talmente affascinato dalla Pietà di Michelangelo da volerla usare nell'invito al suo battesimo. "Credo che abbia a che fare con la mia recente malattia, la madre che piange sul figlio ha un qualcosa che tocca profondamente ogni essere umano".

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