Rappresaglie turche alla frontiera con la Siria. Si spinge la Nato ad intervenire
Istanbul (AsiaNews) - Le Forze armate turche hanno bombardato, nel tardo pomeriggio di ieri, alcune postazioni siriane a ridosso del confine turco-siriano. La rappresaglia è avvenuta in risposta all'uccisione di 5 persone di nazionalità turca, una madre con i propri 4 figli. Un obice partito dal territorio siriano, ha colpito il loro casolare che si trovava nella cittadella Akcakale di Urfa, ad appena un chilometro dalla frontiera.
Di recente la cittadella di Akcakale è stata colpita con frequenza da obici e pallottole vaganti, nelle sparatorie scambiate tra le forze fedeli ad Assad e i ribelli anti Assad. Ma è la prima volta che si provocano delle vittime tra cittadini turchi.
Immediate le reazioni di Ankara, che tramite il suo ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu, ha informato il segretario dell' ONU Ban Ki-moon, il quale ha consigliato moderazione. Davutoglu ha poi informato il segretario della Nato, Anders Fogh Rasmussen ,chiedendo l'immediata convocazione del Consiglio dei membri Nato a Bruxelles , invocando l' articolo 4 dello statuto, per discutere il fatto avvenuto.
L' articolo 4 dello statuto Nato prende in considerazione il fatto che se un Paese membro subisce un attacco da un Paese terzo, con il quale si mette in repentaglio la propria integrità, può scattare il meccanismo di solidarietà tra i Paesi membri, i quali sono tenuti ad accorrere a suo sostegno politico militare .
Dura anche la presa di posizione del vicepresidente Bulent Arinc, il quale ha dichiarato che la risposta di Ankara è legittima e nel rispetto del diritto internazionale. Il vice primo ministro Besir Atalay, ha detto che questo fatto ha lo scopo di trascinare e coinvolgere la Turchia sul fronte siriano e che la Siria dovrà rendere conto dei propri atti davanti alla comunità internazionale .
Ad Ankara, Erdogan ha convocato una riunione straordinaria del suo governo, per prendere in esame la situazione creatasi, mentre circolano voci di grossi spostamenti di truppe turche verso la frontiera siriana.
Varie le interpretazioni e i commenti che da ieri circolano nei vari ambienti diplomatici di Istanbul
Da una parte, si dice che Ankara ha la continua tentazione a coinvolgersi sempre di più in quella zona strategica, molto importante per le sue aspirazioni geopolitiche nella regione. Allo stesso tempo, con questo incidente, essa cerca di ottenere la copertura della Nato per queste sue mire, onde poter legittimare qualsiasi atto secondo le sue aspirazioni. Negli ambienti di Istanbul si commenta che è per questo che la Turchia cerca in tutti i modi ed insiste sempre ad attivare l'articolo 4 dello statuto Nato, quando le congiunture glielo permettono.
In effetti, su richiesta di Ankara, ieri sera è stata convocata a Bruxelles una riunione straordinaria dei propri membri permanenti, per studiare se esistono i presupposti per attivare l' articolo 4.
Dall'altra parte, in Turchia esistono alcuni settori che richiamano alla prudenza e chiedono di esaminare attentamente la provenienza e la fabbricazione di questi oggetti vaganti (pallottole ed obici). In tal modo la Turchia è spinta a prendere le distanze dalle forze di liberazione della Siria. Ma questo porta Ankara a fare l'ennesima voltagabbana ,cosa assai frequente nella storia turca, provocando anche un certo disappunto tra le forze anti Assad.
In ogni caso, la frontiera turco-siriana diventa sempre più incandescente e i suoi sviluppi imprevedibili.