Rappresaglia dell’esercito per il kamikaze che ha ucciso il ministro
di Melani Manel Perera
Oggi l’aviazione bombarda basi degli attentatori tamil. Ieri in un’esplosione ad una maratona vicino Colombo sono rimasti uccisi il ministro delle Infrastrutture, il cattolico Jeyaraj Fernandopulle e un ex campione olimpico. In tutto sono morte 15 persone.
Colombo (AsiaNews) – L'aviazione dello Sri Lanka ha bombardato stamattina una base delle Tigri Nere, le squadre kamikaze dei separatisti tamil dell'Ltte. L'attacco, avvenuto nella zona di Mankulam, è la risposta governativa all’attentato suicida in cui ieri è rimasto ucciso il ministro delle Infrastrutture, Jeyaraj Fernandopulle. L’esplosione ha colpito la cerimonia di inaugurazione di una maratona a Weliweriya, nei pressi di Colombo, e fatto in tutto 15 morti. Tra le vittime, oltre al ministro, anche l’ex campione olimpico Karunatane e l’allenatore della nazionale di atletica Lakshman De Alwis. Il bilancio dei feriti è di 80 persone, alcuni in gravi condizioni.
Centinaia di corridori e di spettatori erano radunati vicino alla linea di partenza della maratona, quando il ministro si è avvicinato alla linea di partenza per dar il via alla gara ed è esploso l’ordigno. Secondo il ministero della Difesa, il kamikaze era travestiti da corridore.
Fernandopulle è la seconda autorità statale assassinata dall’inizio dell’anno. Cinquantacinque anni, il ministro era entrato in politica nel 1970 nelle fila dello Sri Lanka Freedom Party. È stato eletto in parlamento nel 1984 e da allora ha retto diversi dicasteri, esprimendosi sempre in modo critico nei confronti dell’organizzazione ribelle delle Tigri tamil. Cattolico, Fernandopulle aveva fatto visita a Giovanni Paolo II e l’anno scorso a papa Benedetto XVI, come membro della delegazione al seguito del presidente Mahinda Rajapakse. Da oggi la camera ardente è trasferita dalla sua abitazione alle stanze del parlamento. Nel pomeriggio il feretro arriverà nella sua città natale, Katana. I funerali di Stato si svolgeranno il 10 aprile. Oggi il vescovo anglicano di Colombo, Duleep De Chickera, ha condannato l'attacco ed espresso le sue condoglianze alla famiglia. "Questi atti - dice nel suo messaggio - riducono le possibilità di pace, possano le voci della nostra società unirsi per sostituire il confronto bellico con il dialogo".
Solo nei primi 3 mesi del 2008 la guerra civile in Sri Lanka ha causato oltre 2.500 morti, circa 75mila dal suo inizio nel 1983.
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