28/07/2012, 00.00
ASIA
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Rapporto Wwf: in Vietnam il maggior numero di “crimini” contro gli animali

Nella lista dei peggiori figurano ai primi posti anche Cina, Laos e Thailandia. Fra le specie a rischio tigri, rinoceronti ed elefanti. Gli esemplari vittime del mercato nero o attività di bracconaggio. La ricerca ha preso in esame 23 nazioni asiatiche e africane. Passi “positivi” intrapresi da India e Nepal.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - Il Vietnam è la nazione in cui avvengono il maggior numero di "crimini" contro la natura e le specie animali in particolare. È quanto emerge dalla prima classifica in assoluto in materia stilata dal World Wildlife Fund (Wwf) e pubblicata nei giorni scorsi. La ricerca ha preso in esame 23 Paesi di Asia e Africa, analizzandone le politiche di protezione delle specie a rischio, in particolare rinoceronti, tigri ed elefanti. Nella lista dei peggiori figurano anche Cina, Laos e Thailandia, che alimentano mercato nero e attività di bracconaggio responsabili del massacro di diversi esemplari. In molte parti dell'Asia, infatti, il corno di rinoceronte è ricercatissimo come ingrediente base di medicinali tradizionali, mentre l'avorio delle zanne di elefante è da secoli ambito come prezioso elemento decorativo.

Il rapporto elaborato dal Wwf, organismo internazionale con base in Svizzera, ha preso in esame le nazioni in cui gli animali a rischio estinzione vivono in piena libertà, oppure sono oggetto di caccia o di consumo abituale. Per il Brookings Institution con base a Washington, il mercato nero che ruota attorno al consumo di specie protette o di parti di animali a rischio si aggira tra gli otto e i 10 miliardi di dollari nel solo Sud-est asiatico.

In particolare, il Vietnam è la "destinazione principale" del traffico di corna di rinoceronte proveniente soprattutto dal Sudafrica. La decisione presa da Hanoi nel 2007 di concedere il via libera alla creazione di "riserve" in cui "allevare" le tigri, continuano gli esperti, ha contribuito a "minare" gli sforzi per la tutela di una specie sempre più a rischio estinzione. Al mondo, infatti, ne restano poco meno di 3.200 esemplari e ogni anno almeno 200 carcasse di felini - cacciati o morti per cause naturali - vengono trafficate al mercato nero.  

Elizabeth McLellan, funzionaria del Wwf, si rivolge al governo vietnamita sottolineando che "è giunto il tempo" di fermare i commerci illegali e clandestini. Tuttavia, Hanoi non pare interessata a seguire gli appelli e sembra incurante del fatto che - ancora oggi - diplomatici o funzionari governativi vietnamiti sono arrestati o incriminati per traffico illegale in Sudafrica di corna di rinoceronte.

Infine, il gruppo ambientalista ricorda anche i passi positivi intrapresi da alcune nazioni fra cui India e Nepal, attive nel contrastare il commercio clandestino di rinoceronti, tigri ed elefanti. In particolare, nei giorni scorsi la Corte suprema indiana ha emesso una sentenza storica, che proibisce il turismo nelle oltre 40 riserve per il Paese, in cui vivono i felini giganti. Per i giudici esse rappresentano "zone chiave" per la sopravvivenza delle tigri e gli Stati che non applicheranno la normativa saranno soggetti a forti multe.

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