Rapito un sacerdote di Baghdad
È il secondo sacerdote a subire un rapimento in un mese. Mons. Sako: Vogliono buttar fuori i cristiani dall'Iraq.
Baghdad (AsiaNews) Un gruppo armato ha rapito un sacerdote cattolico caldeo e non si conosce nulla del suo destino. Secondo notizie di cattolici locali, il 15 agosto, subito dopo la messa dell'Assunzione, celebrata nella chiesa di san Giacomo (quartiere di Doura), p. Hanna Saad Sirop è stato fermato da un gruppo di uomini armati e col volto scoperto. Una persona che l'accompagnava è stata subito liberata, mentre il sacerdote è stato portato via. Nei giorni seguenti è stata ritrovata l'auto del rapimento, ma dei malviventi nessuna traccia.
P. Saad Sirop, 34 anni, è responsabile della sezione teologica del Babel College, l'unica facoltà di studi religiosi cristiani in Iraq. Mons. Jacques Issak, rettore del Babel College, ha dichiarato che dopo 3 giorni non vi è alcuna notizia del sacerdote, né da parte dei rapitori.
I vescovi di tutte le Chiese cristiane di Baghdad hanno inviato una lettera a Jalal Talabani, Presidente della repubblica, e al primo ministro Nouri al-Maliki per chiedere il loro interessamento. Le Chiese hanno anche sollecitato diversi partiti politici.
Il 17 luglio scorso un altro sacerdote di Baghdad, Raad Kashan, è stato rapito. É stato rilasciato il giorno dopo, dietro promessa di raccogliere un riscatto in denaro. In realtà p. Raad, dopo aver subito maltrattamenti ed essere stato liberato ha lasciato il paese.
Nel gennaio 2005 è stato rapito mons. Basil Georges Casmoussa, vescovo siro-cattolico di Mossul. Anch'egli è stato rilasciato dopo un giorno.
I rapimenti in Iraq sono all'ordine del giorno. La maggior parte di essi sono eseguiti per ottenere un riscatto. Ma spesso molte persone rapite vengono ritrovate uccise dopo alcun giorni.
Alcuni fedeli pensano che il "trend" del rapimento di sacerdoti serva ad aumentare le preoccupazioni dei cristiani e a spingerli ad abbandonare il paese. Commentando la notizia con l'agenzia Compass, Mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk, ha detto che "vi sono due ragioni per questi rapimenti: la prima sono i soldi; la seconda è che si vuole buttar fuori i cristiani dall'Iraq".
Secondo alcune stime, prima del 2003, l'Iraq aveva oltre 1 milione di cristiani. A tutt'oggi si sono ridotti alla metà: molti sono emigrati all'estero; molti altri si sono rifugiati al nord, nella regione Kurda, dove i cristiani sono molto rispettati e dove vi è maggiore sicurezza.
12/09/2006