Ramadan: per i musulmani nepalesi è tempo di preghiere per la tolleranza
di Kalpit Parajuli
Leader islamici predicano il rispetto per le altre comunità religiose. Nel Paese è ancora acceso il dibattito tra la scelta di uno Stato secolare e il ritorno a una monarchia induista.
Kathmandu (AsiaNews) – E’ iniziato ieri 2 agosto il mese di digiuno e preghiera per i fedeli islamici, chiamato Ramadan e conosciuto in Nepal come Roza. Nel Paese questo mese, il 9° del calendario musulmano, è anche un periodo di preghiere per le minoranze e per la tolleranza religiosa.
Nazrul Hussein, presidente della Federazione Islamica del Nepal e Segretario generale del Consiglio interreligioso del Paese, spiega ad AsiaNews che “i fedeli musulmani del Paese hanno deciso di offrire, durante il nostro mese santo, preghiere per le minoranze e per la tolleranza religiosa”. “Il Nepal sta cambiando verso il secolarismo e la transizione religiosa è molto importante, anche per le proteste di chi chiede la restaurazione della Monarchia Indù, cosa per noi inaccettabile”. “I gruppi di minoranza dovrebbero generare unità e la tolleranza religiosa è necessaria per l’unificazione [del Paese]. Per questo abbiamo deciso di pregare per i diritti delle minoranze e per la tolleranza religiosa”.
Ibrahim Khan, altra personalità islamica di rilievo, osserva che “da circa 5 anni il Nepal si definisce un Paese secolare, ma in pratica i cambiamenti sono stati davvero trascurabili”, mentre non sono mancati episodi di intolleranza religiosa. Per questo ribadisce di pregare “per l’unità delle minoranze religiose e per garantire a tutti i diritti secolari”.
Sanaullah Nadvi, imam della Moschea di Kathmandu, si augura che “il nostro mese di preghiera porti mutamenti nel pensiero dei politici e l’affermazione del secolarismo prevalga non solo a parole ma anche nella pratica”.
Damodar Sharma, leader indù, è favorevole a “pregare per la tolleranza religiosa”, ma nega che gli indù del Paese violino i diritti religiosi di altri. Insiste che “la maggioranza della popolazione nepalese è indù, per cui non è sbagliato che il Paese torni ad essere uno Stato indù”. “Indù, islamici, buddisti, cristiani sono tutti uguali e già lo erano quando c’era la monarchia Indù”.
Peraltro molte fonti ricordano che nel Paese l'induismo non è stato una religione tollerante, specie quando fino al 1990 era religione di Stato (vedi AsiaNews del 2/8/2011, Cristiani nepalesi in aumento e uniti, contro la minaccia del fondamentalismo indù).
Durante il Ramadan i fedeli islamici non possono né mangiare né bere durante il giorno, ma solo la notte. Il Ramadan ricorda la rivelazione di Allah a Maometto di essere l’ultimo profeta dell’Islam. Il digiuno, oltre a commemorare l’evento, vuole dare più tempo ai fedeli per pregare.
Nazrul Hussein, presidente della Federazione Islamica del Nepal e Segretario generale del Consiglio interreligioso del Paese, spiega ad AsiaNews che “i fedeli musulmani del Paese hanno deciso di offrire, durante il nostro mese santo, preghiere per le minoranze e per la tolleranza religiosa”. “Il Nepal sta cambiando verso il secolarismo e la transizione religiosa è molto importante, anche per le proteste di chi chiede la restaurazione della Monarchia Indù, cosa per noi inaccettabile”. “I gruppi di minoranza dovrebbero generare unità e la tolleranza religiosa è necessaria per l’unificazione [del Paese]. Per questo abbiamo deciso di pregare per i diritti delle minoranze e per la tolleranza religiosa”.
Ibrahim Khan, altra personalità islamica di rilievo, osserva che “da circa 5 anni il Nepal si definisce un Paese secolare, ma in pratica i cambiamenti sono stati davvero trascurabili”, mentre non sono mancati episodi di intolleranza religiosa. Per questo ribadisce di pregare “per l’unità delle minoranze religiose e per garantire a tutti i diritti secolari”.
Sanaullah Nadvi, imam della Moschea di Kathmandu, si augura che “il nostro mese di preghiera porti mutamenti nel pensiero dei politici e l’affermazione del secolarismo prevalga non solo a parole ma anche nella pratica”.
Damodar Sharma, leader indù, è favorevole a “pregare per la tolleranza religiosa”, ma nega che gli indù del Paese violino i diritti religiosi di altri. Insiste che “la maggioranza della popolazione nepalese è indù, per cui non è sbagliato che il Paese torni ad essere uno Stato indù”. “Indù, islamici, buddisti, cristiani sono tutti uguali e già lo erano quando c’era la monarchia Indù”.
Peraltro molte fonti ricordano che nel Paese l'induismo non è stato una religione tollerante, specie quando fino al 1990 era religione di Stato (vedi AsiaNews del 2/8/2011, Cristiani nepalesi in aumento e uniti, contro la minaccia del fondamentalismo indù).
Durante il Ramadan i fedeli islamici non possono né mangiare né bere durante il giorno, ma solo la notte. Il Ramadan ricorda la rivelazione di Allah a Maometto di essere l’ultimo profeta dell’Islam. Il digiuno, oltre a commemorare l’evento, vuole dare più tempo ai fedeli per pregare.
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