08/08/2017, 09.08
CINA
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Rallentano le importazioni e le esportazioni cinesi

In luglio le importazioni sono aumentate dell'11% su base annua, un dato è ben al di sotto del salto del 17,2% registrato a giugno e dell'atteso incremento tendenziale del 18%. Nel frattempo le esportazioni sono cresciute del 7,2% su base annua. Una cifra ben al di sotto delle previsioni. Infatti gli analisti avevano previsto un tasso di crescita stabile all’11%.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Durante il mese di luglio la Cina ha registrato scambi moderati. Le importazioni e le esportazioni del gigante asiatico hanno conosciuto un rallentamento inaspettato, rischiando di aumentare gli interrogativi sull’andamento della sua economia.

Il paese, gomito a gomito con gli Stati Uniti per la conquista del titolo di prima potenza commerciale del mondo, ha visto aumentare le importazioni dell'11% su base annua nel mese di luglio, a quota 146,9 miliardi di dollari, ha dichiarato oggi l’Amministrazione doganale. Ma questo dato è ben al di sotto del salto del 17,2% registrato a giugno e molto al di sotto delle aspettative degli analisti interpellati da Bloomberg, che si aspettava un incremento tendenziale del 18%.

Nel frattempo, anche le esportazioni hanno registrato un rallentamento, seppure meno brusco: a luglio il dato è salito del 7,2% su base annua, a quota 193.65 miliardi di dollari. Anche in questo caso, si tratta di una cifra ben al di sotto delle previsioni. Infatti gli analisti avevano previsto un tasso di crescita stabile all’11%. Comunque si tratta del segno di un rallentamento, dopo l'accelerazione nei mesi precedenti.

Oltre al calo dell'inflazione dei prezzi alla produzione, la decelerazione riflette "un aumento più lento del volume di merci scambiate," sottolinea Julian Evans-Pritchard, società di analisi Capital Economics. "Nonostante l'aumento nel secondo trimestre, dunque,  il commercio cinese sembra ormai su un piano inclinato, e il rallentamento delle importazioni suggerisce che la domanda interna cinese si stia indebolendo", conclude l’analista.

Il punto è che l'inasprimento della politica monetaria decisa da Pechino, al fine di ridurre gli enormi debiti delle società cinesi può pesare ancora di più sulle importazioni nel secondo semestre del 2017.

"La pagina della continua crescita delle importazioni cinesi è voltata e il corso dell’economia cinese ha preso ormai un’altra direzione", spiega Callum Henderson, di Eurasia Group citato da Bloomberg.

Ma altri esperti si muovono con maggiore circospezione. "Queste cifre del commercio mostrano segni di moderazione", ma "l'espansione del commercio nel corso dell'anno è ancora evidente", ha detto Rajiv Biswas di IHS Markit, indicando la domanda interna come “ancora robusta" e il “buon stato di salute” dei principali partner commerciali di Cina, ossia Stati Uniti e Zona Euro. Il surplus del commercio estero della Cina è aumentato a  46,7 miliardi di dollari nel mese di luglio, contro 42.76 miliardi del mese precedente, secondo la dichiarazione ufficiale delle Dogane cinesi. L'avanzo nei confronti degli Stati Uniti è sceso a 22 miliardi di dollari contro i 24,5 miliardi di un anno prima. Secondo Biswas, poi, va notato che le tensioni commerciali tra Pechino e Washington sono calate e il commercio bilaterale è accompagnato dalle dinamiche di cooperazione Cina-Usa sul delicato dossier della Corea del Nord.

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