Rajapaksa promette: 58mila rifugiati tamil a casa entro 15 giorni
di Melani Manel Perera
Il governo di Colombo assicura il reinsediamento di un quarto dei profughi ad una delegazione di parlamentari dello Stato indiano del Tamil Nadu. I giornali in lingua tamil affermano che il gruppo di politici ha criticato l’operato del governo. Per i media statali la delegazione era soddisfatta della situazione dei rifugiati.
Colombo (AsiaNews) – Il presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapaksa, ha garantito che entro i prossimi 15 giorni 58mila rifugiati tamil lasceranno i campi profughi per tornare nelle loro case.
Il leader di Colombo ha promesso il reinsediamento di poco più di un quarto delle 253mila Internally displaced persons (IDPs) ad una delegazione di 10 parlamentari dello Stato indiano del Tamil Nadu (foto), giunti sul’isola per una serie di incontri il 13 ottobre scorso.
Bocche cucite tra i membri della delegazione indiana, che non hanno rilasciato alla stampa locale; nessuna dichiarazione né dopo i vari incontri con presidente, primo ministro e leader dell’opposizione, né dopo la visita ad otto dei campi profughi raccolti nella Menik Farm.
Una volta tornati in patria i 10 parlamentari del Tamil Nadu hanno consegnato un rapporto sulla visita a M. Karunanidhi, Chief Minister dello Stato, e sono trapelate alcune indiscrezioni sul contenuto del documento diffuse prima dai giornali indiani e poi da quelli dello Sri Lanka.
Secondo Virakesari e Thinakural, i due principali quotidiani il lingua tamil dell’isola, i membri della delegazione indiana “non si ritengono soddisfatti delle attuali condizioni dei campi profughi”. Il rapporto consegnato nelle mani del Chief minister del Tamil Nadu lamenterebbe le pessime condizioni in cui sono costretti gli IDPs: “mancanza d’acqua, di latte in polvere per i bambini, di gabinetti e bagni per la mancanza di acqua”.
Le indiscrezioni riportate dai quotidiani srilankesi parlano anche di “filo spinato per separare i singoli campi l’uno dall’altro” e di “bambini e anziani che si continuano ad ammalare e rischiano la morte”.
Mentre diversi organi di stampa sottolineano le critiche che la delegazione avrebbe rivolto al governo di Colombo per aver fatto “troppo poche cose per gli IDPs”, le autorità ed i media statali affermano che i parlamentari indiani avrebbero espresso la loro soddisfazione per la situazione dei rifugiati.
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