Raid aerei israeliani su Gaza
È la risposta ai missili palestinesi lanciati contro un kibbutz, uccidendo una ragazza.
Gaza (AsiaNews/Agenzie) "L'attuazione del ritiro da Gaza è la cosa in assoluto più importante per lo Stato d'Israele". È quanto ha dichiarato Ariel Sharon ieri, 14 luglio, alla polizia israeliana. Il clima è molto caldo sia fra israeliani e palestinesi, che fra israeliani e israeliani e fra palestinesi e palestinesi.
La rappresaglia israeliana per il razzi lanciati da un cimitero nei pressi di Gaza non ha fatto vittime, secondo le più recenti fonti d'informazione. Il quarto dei raid aerei contro obiettivi palestinesi è stato sferrato nelle ultime ore, dopo il lancio di missili Qassam rivendicato dalle brigate Martiri di Al Aqsa, che ha ucciso una ventenne israeliana residente in un kibbutz. L'esercito israeliano dichiara di aver colpito alcune postazioni palestinesi a Jan Yunis, a Deir el Balah e a Gaza. Almeno un morto e 12 i feriti, invece, tutti in campo palestinese negli scontri fra militanti e polizia, secondo le forze dell'ordine palestinesi.
Fonti politiche israeliane hanno riferito che l'esercito aveva avuto ordine di rispondere con azioni militari agli attacchi palestinesi. Si è trattato dell'attacco più intenso da mesi.
Ieri, 14 luglio, i soldati israeliani hanno ucciso a Nablus Mohamed Safwat al Aazi, militante delle Brigate dei martiri di al Aqsa, mentre stava rilasciando un'intervista a un giornalista britannico.
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen e il ministro degli interni Nasser Youssef hanno proclamato lo stato di emergenza.
La situazione, fortemente degenerata nelle ultime settimane, è definitivamente precipitata Il 12 luglio, quando Ahmed Sami Abu Jalil, diciottenne di Tulkarem, si è fatto esplodere in un centro commerciale di Netanya, uccidendo 5 persone. Era dal 25 febbraio scorso che non c'erano attentati suicidi in Israele. La spirale di violenza s'è rimessa in moto, dopo che la stretta di mano tra Sharon e Abu Mazen a Sharm el-Sheikh, il 9 febbraio aveva aperto spiragli di pace.
Abu Mazen ha incontrato a Gaza i capi della "resistenza palestinese" per salvare la "tregua" e per discutere delle azioni in vista del ritiro israeliano dalla Striscia. Secondo un portavoce, la visita parte soprattutto dall'ultimo attentato di Netanya.
Sharon intende chiudere 21 insediamenti e trasferire circa 8 mila israeliani da Gaza, dove vivono circa un milione e 300 mila palestinesi. Parlando ieri alla polizia israeliana ha dichiarato che è necessario isolare gli israeliani estremisti, "che potrebbero minare il carattere democratico dello Stato d'Israele. Credo che la disobbedienza sia la cosa peggiore, in quanto nemica dello Stato".
Il ritiro da Gaza è previsto per il 17 agosto. È dalla Guerra dei Sei Giorni contro l'Egitto che Israele controlla la zona.