20/05/2008, 00.00
CINA
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Quasi 7 miliardi di euro i danni alle imprese per il terremoto del Sichuan

Lo ha dichiarato il Ministero per l’Industria. Banche della Cina e di Hong Kong hanno aperto delle linee di prestito per la ricostruzione a zero interessi o a tempi lunghi per la rifusione.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Una prima inchiesta del ministero cinese dell’Industria mostra che le 14.207 imprese del Sichuan, a causa del terremoto, hanno subito danni e perdite economiche per 67 miliardi di yuan (circa 6,7 miliardi di euro). Lo ha affermato ieri il vice ministro Xi Guohua.

Fra le più colpite vi sono la Dongfang Electric Corp, produttore di strumenti per l’energia, le cui perdite si aggirano sui 7 miliardi di yuan. Uno dei suoi impianti per produrre turbine, a Hanwang, nella contea di Mianzhu, nella zona dell’epicentro, è stato danneggiato in modo profondo; 365 operai sono morti, insieme a molti familiari.

L’Agricoltural Bank, che ha 31 mila filiali sparsi soprattutto nel mondo contadino, ha avuto perdite per 8,5 miliardi di yuan; la Bank of China, fino a due giorni fa calcolava una perdita di 160 milioni di yuan.

La China National Petroleum Corp (Cnpc), il più grande produttore di petrolio de Paese, finora ha subito perdite per 1,78 miliardi di yuan. Tutte le operazioni nel Sichuan, a Chongqing, Shaanxi e Gansu sono fortemente danneggiate. Si contano difficoltà per l’estrazione di petrolio e gas, problemi a 71 oleodotto e gasdotti; danni a 908 stazioni di servizio; 47 camion cisterna fuori uso.

Secondo le comunicazioni della compagnia, 5 operai sono morti, 44 feriti e 5 sono dispersi dopo il terremoto.

Alcune banche della Cina e di Hong Kong hanno promesso prestiti per la ricostruzione. Circa 3 miliardi di yuan sono offerti dalle banche interne alla Cina. La Hang Seng Bank di Hong Kong ha stanziato 1 miliardo. La maggioranza delle banche ha promesso di offrire prestiti senza interessi o tempi lunghi per la rifusione.

Il disastro giunge in un momento difficile per le banche cinesi. Per frenare l’inflazione, il governo centrale ha imposto una politica monetaria molto stretta frenano proprio le linee di prestito.

Alcuni analisti pensano che il governo dovrà rivedere la sua politica macroeconomica per adattarla all’emergenza terremoto.

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