10/02/2004, 00.00
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Quasi 15 mila membri "corrotti" del Partito fuggono all'estero

Hong Kong (AsiaNews) - Quasi 15 mila membri del Partito sono fuggiti dalla Cina o scomparsi nella prima metà del 2003 per scampare alla lotta contro la corruzione lanciata dalla nuova leadership. Lo ha rivelato un rapporto pubblicato il 29 gennaio scorso dal Wen Wei Po, un giornale filo-cinese di Hong Kong. Nei primi 6 mesi del 2003 sono scomparsi 6528 quadri; 8371 hanno lasciato il paese;1252 si sono suicidati. La maggior parte di essi viene dal Guangdong, una delle province più ricche, seguita dall'Henan e dal Fujian. Al contrario, il Tibet, una delle regioni più povere, registra il numero più basso di suicidi e di funzionari "assenti".

Fin dalla sua elezione l'anno scorso il presidente Hu Jintao ha decretato una linea dura contro la corruzione dei membri del partito. Il 13 gennaio scorso, una Commissione Centrale per il Controllo della Disciplina del Partito, ha approvato nuove regole per rafforzare l'ordine all'interno del Partito. In base a esse, potranno essere controllati perfino gli alti dirigenti del Partito; le ispezioni riguarderanno anche province periferiche; saranno garantite ispezioni indipendenti.

I membri del Partito coinvolti in attività illecite (vendita di terreni, di proprietà statali; sfruttamento di lavoratori migranti) o in collusione con i criminali saranno soggetti a punizioni, compresi il carcere e l'espulsione dal Partito. Secondo alcuni esperti, i capitali sottratti attraverso la corruzione raggiungono il 14% del prodotto interno lordo.

Wu Guanzheng, uno dei dirigenti della squadra anti-corruzione, ha detto che il Partito ha promesso di "non avere pietà". La Cina, che ha firmato da poco la Convenzione ONU contro il Crimine Organizzato Transnazionale, spera di ottenere l'estradizione dei quadri fuggiti all'estero e il blocco dei loro conti bancari.

Il Prof. Mao Shoulong, della  Scuola di Pubblica Amministrazione all'Università Renmin (del Popolo) di Pechino, dubita che gli ufficiali fuggiti all'estero saranno soggetti a estradizione: "L'impatto della cooperazione internazionale è estremamente limitato" ha detto, "il modo più efficace per impedire ai quadri corrotti di lasciare il paese è togliere loro il potere".

Quanto "spietata" sia la lotta alla corruzione, lo dimostra un fatto: Sun Xiaohong, ex-direttore dell'Alta Corte del Popolo dello Yunnan, dapprima è stato espulso dal Partito per aver intascato 10 milioni di yuan; dopo qualche mese ha trovato lavoro come vice-direttore del Dipartimento del Commercio dello Yunnan.

 

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