Qatar, milioni di "schiavi" per preparare i Mondiali di calcio del 2022
Doha (AsiaNews/ Agenzie) - Il Qatar lancia la campagna di assunzione per 1,2 milioni di lavoratori migranti in vista dei Mondiali di calcio del 2022. Tuttavia i continui incidenti mortali sui cantieri e i casi di schiavitù, rischiano di gettare un'ombra sull'organizzazione dell'evento, che ha già raccolto investimenti per 2,87 miliardi di dollari.
Nei giorni scorsi la Confederazione mondiale dei sindacati (International Trade Union Confederation, Ituc) ha scritto una lettera al presidente della Fifa Seep Blatter in cui rivela le contraddizioni legislative del piccolo, ma ricchissimo emirato, dove un datore di lavoro può rendere schiavo un suo dipendente. L'Ituc denuncia che le autorità qatariote avrebbero firmato una nuova legge sul lavoro nel quale di fatto si tollerano sfruttamento e lavoro forzato.
Secondo Sharan Burrow, segretario generale dell'Ituc, per ottenere un visto un migrante deve sottostare a condizioni di semi schiavitù: "Per la legge del Qatar, chi assume ha il controllo totale sul lavoratore. Egli decide se l'operaio può cambiare lavoro, tornare nel suo Paese oppure restare".
Nel 2012, il ministero del lavoro qatariota ha ricevuto oltre 6mila denunce da parte di singoli o gruppi di lavoratori migranti. La maggioranza delle rimostranze riguarda casi di sfruttamento, ritardo nel pagamento dei salari, stipendi non corrispondenti a quanto pattuito, ma anche minacce, casi di violenza e decessi dovuti alla poca sicurezza dell'ambiente lavorativo.
Con tassi di crescita economica che in alcuni periodi hanno toccato il 19%, il Qatar è fra i Paesi più ricchi al mondo. Negli ultimi 10 anni un esercito di milioni di filippini, nepalesi, indonesiani, vietnamiti, africani ha lavorato per costruire palazzi, centri commerciali, porti, oleodotti, infrastrutture. Su una popolazione di 1,9 milioni di abitanti, solo 300mila sono cittadini qatarioti.