26/06/2004, 00.00
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Pyongyang: no a congelamento del programma nucleare senza aiuti dagli Usa

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L'ultimo round dei colloqui a sei svoltosi Pechino sul programma atomico della Corea del Nord si è concluso con qualcosa in più di uno stallo, con l'impegno "a risolvere appena possibile la crisi" e un accordo per un nuovo incontro entro settembre. La Corea del nord si dichiara disposta a congelare il suo programma nucleare, solo in cambio di aiuti economici dagli Stati Uniti. Washington insiste che Pyongyang deve ammettere di avere un programma di uranio arricchito per fare bombe.

"Ci sono divergenze serie fra le due parti sul programma di uranio arricchito", ha detto il principale negoziatore della Cina, Wang Yi, commentando che la più grande frattura nei colloqui tra le due Coree, Giappone, Russia, Stati Uniti e Cina, è fra Washington e Pyongyang. "Quando ci viene proposto di congelare il programma nucleare, si intende tutti gli impianti connessi all'armamento nucleare e i materiali ritrattati", ha dichiarato Hyum Hak-dong, funzionario nord-coreano.

Uno dei maggiori impianti atomici cui il funzionario si riferisce è quello di Yongbyon, a nord di Pyongyang, riattivato alla fine del 2002 all'inizio della crisi. "Stiamo congelando non solo quegli impianti, ma li stiamo anche smantellando. Durante il congelamento, non costruiremo più, nè trasferiremo o proveremo armi nucleari". Hyum Hak-dong ha chiesto agli Stati Uniti di offrire aiuti economici in cambio del congelamento dei programmi, "in modo trasparente".

Washington non ha intenzione di garantire alla Corea del Nord alcun compenso finché Pyongyang non avrà smantellato le armi nucleari in modo completo, verificabile e irreversibile.

La Corea del Nord ha anche rifiutato la proposta di Usa e Giappone di permettere agli esperti dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) di ispezionare gli impianti nucleari nord-coreani per fare una verifica.

"La Corea del Nord vuole soprattutto risolvere le questioni più evidenti, come l'impianto di Yongbyon, mentre gli Stati Uniti sono più interessati al programma dell'uranio arricchito. Così c'è ancora una spaccatura", ha detto Noriyuki Suzuki, analista dell'agenzia stampa RadioPress a Tokyo. (J.C.)

 

 

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