Pyongyang: aumentano le spese per deificare Kim Jong-il
In un periodo di fame e carestia, circa il 40% del budget del paese è stato devoluto per costruire migliaia di statue raffiguranti Kim padre e Kim figlio. Lo stanziamento è raddoppiato rispetto al 1990, per contrastare la disaffezione del popolo, prodotta dalla “globalizzazione morbida”.
Seoul (AsiaNews) – Crescono del 40% le spese relative al culto della famiglia Kim. E’ quanto afferma uno studio del Korea Institute for International Economic Policy di Seoul. Le spese per la deificazione aumentano rispetto a quelle per la difesa, l’istruzione ed il welfare, che appaiono sempre più ridotte.
Nel 1990 le spese per la propaganda divinizzante ammontavano a circa il 19% del budget nord-coreano. Nel 2004, secondo il rapporto dell’Istituto, gli stanziamenti sono raddoppiati, raggiungendo almeno il 38,5% .
L’incremento delle spese per potenziare il culto della famiglia Kim è servito a finanziare la costruzione di circa altre 30 mila statue di Kim il Sung (padre) e Kim Jong-il (figlio), sculture nella roccia, esibizioni ginniche, programmi di educazione e tutto quanto può essere di supporto alla propaganda.
La causa principale dell’aumento degli investimenti nella propaganda sembra essere la necessità di contrastare la strisciante diffusione della modernità.
“L’occidente non ha ben compreso quanto sia pericolosa per il regime la penetrazione di idee dall’estero; il regime di Kim Jong-il la vede come un problema sociale che potrebbe far crollare il suo stato” ha affermato Brian Myers, un esperto di questioni nord-coreane dell’Università di Dongseo, nella Corea del Sud.
A partire dalla fine degli anni ’90, attraverso le frontiere di Cina e Corea del Sud, è iniziato un sottile flusso di merci e di idee del tutto innovative e destabilizzanti per i sudditi; tutto questo viene definito da alcuni analisti come una forma di “globalizzazione morbida”. Radio tascabili, cellulari da utilizzare sulla rete cinese, cd musicali, film e qualsiasi altro prodotto dell’industria culturale occidentale stanno nutrendo una ricca forma di commercio sotterraneo.
Il contrabbando appare in crescita a dispetto delle dure pene imposte dal regime per i trasgressori: ad esempio, chiunque venga sorpreso ad ascoltare trasmissioni provenienti dall’estero, rischia di essere condannato ai lavori forzati.
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