Pyongyang: Kim Jong-un dimentica "l'amicizia speciale" fra Corea del Nord e Cina
Seoul (AsiaNews) - Come da tradizione decennale, il dittatore della Corea del Nord ha inviato ieri un messaggio d'auguri ai vertici di Pechino per l'anniversario della fondazione della Repubblica popolare cinese. Tuttavia, per la prima volta, Kim Jong-un non ha fatto alcun riferimento alla "amicizia speciale" che lega le due nazioni. La frase era stata coniata dal nonno e padre della patria, Kim Il-sung, e da allora era sempre stata inserita nei messaggi formali fra Pechino e Pyongyang.
L'omissione, sottolineano gli esperti, indica quanto si siano deteriorati i rapporti fra i due Paesi confinanti. La Cina è da sempre il maggior sponsor diplomatico ed economico della Corea del Nord, che di fatto oramai dipende dalla benevolenza dei leader cinesi per ottenere aiuti umanitari e commesse commerciali. Tuttavia, le continue provocazioni militari di Pyongyang e l'apparente rifiuto del regime stalinista di ascoltare le indicazioni cinesi hanno raffreddato la situazione. Nell'agosto 2014, un editoriale apparso sul quotidiano nazionale nordcoreano ha definito la Cina un Paese "oramai corrotto e decadente".
Il messaggio inviato ieri da Kim Jong-un e dai vertici del suo governo a Pechino è inoltre molto breve: soltanto tre paragrafi, riportati dall'agenzia di stampa nazionale del Nord, in cui si augura "benessere e prosperità per la Cina" e "felicità" per la popolazione locale. Lo scorso anno, nella stessa occasione, il giovane dittatore aveva invece sottolineato "la forza dell'alleanza che lega i due Paesi, forgiata nei campi di battaglia della Guerra di Corea".
Secondo alcuni esperti, l'edizione emendata è una ripicca per il freddo messaggio inviato da Xi Jinping a Pyongyang lo scorso 9 settembre, anniversario della fondazione della Corea del Nord. Durante il decennio guidato da Hu Jintao, predecessore dell'attuale presidente cinese, la formula in uso faceva sempre riferimento a "tradizione, rapporti futuri, amicizia e cooperazione". Dalla presa di potere di Xi, questa frase è sparita. Per Kim Heung-kyu, dell'università Ajou, "siamo davanti a uno scontro diplomatico, in cui nessuno dei due lati può permettersi di fare marcia indietro".