Pyongyang blocca il passaggio degli aiuti di Seoul attraverso la frontiera
Seoul (AsiaNews/Agenzie) Pyongyang ha rifiutato la proposta di Seoul di inviare aiuti umanitari in Corea del Nord via terra, per abbreviare i tempi di consegna, data l'emergenza seguita all'esplosione nella stazione ferroviaria di Ryongchon. Moon Won-il, portavoce della Croce Rossa sud-coreana, ha dichiarato che Pyongyang non ha fornito ulteriori spiegazioni in merito a questa decisione. "Non sappiamo la ragione esatta, ma supponiamo che la Corea del Nord sia preoccupata dei problemi di sicurezza che comporterebbe il trasporto lungo la frontiera", ha detto il portavoce del Ministero per l'unificazione.
La zona smilitarizzata lungo il 38º parallelo, che divide in due la penisola coreana dalla seconda guerra mondiale, rimane invalicabile dalla guerra di Corea (1950-53). Secondo la Croce Rossa, per trasportare gli aiuti via terra dalla Corea del Sud al luogo del disastro si impiegherebbero circa 4 ore, contro i 2 giorni necessari per la consegna via mare.
Ieri, l'agenzia ufficiale di Pyongyang KCNA ha reso noto per la prima volta il bilancio delle vittime e del danno causati dall'esplosione. "Almeno 150 persone sono state uccise e più di 1300 ferite. Si sta ancora indagando sul numero dei dispersi. Più di 30 edifici pubblici, industriali e commerciali e le abitazioni di almeno 8100 famiglie sono state distrutte".
Secondo Tony Banbury, direttore regionale per l'Asia del Programma alimentare mondiale (Pam) più del 60% delle vittime sono bambini.
Anche Russia, Giappone, Australia e Stati Uniti si sono offerti di inviare sussidi, mentre le organizzazioni umanitarie continuano a denunciare la scarsità di aiuti e la precarietà dei mezzi disponibili nel paese.(MR)