Putin visita Beslan: "l'uso della forza non era previsto"
Beslan (AsiaNews/Agenzie) "Tutta la Russia piange con voi. Tra tutti gli attentati questo è il più crudele perché diretto contro i bambini". Con queste parole il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato oggi le autorità di Beslan, dove ieri si è concluso nel sangue il sequestro di 53 ore di oltre 1000 bambini e adulti da parte di terroristi ceceni in una scuola. "L'impiego della forza non era stato pianificato", ha dichiarato il presidente russo, che ha ordinato anche la chiusura dei confini della regione. "Intendevamo portare avanti i negoziati per cercare di ottenere la liberazione degli ostaggi'', ha detto Valerij Andrejev, capo del dipartimento osseto dei servizi di sicurezza russi (Fsb). Ieri, quattro medici della protezione civile erano entrati nella scuola presa in ostaggio per recuperare, come concordato, i cadaveri dei sequestrati già uccisi. Dopo due violente esplosioni, che hanno causato il crollo del tetto della palestra, adulti e bambini hanno cominciato a scappare, mentre i sequestratori sparavano sui fuggitivi. Solo a quel punto "per salvare la vita degli ostaggi è stato aperto il fuoco contro i terroristi'", ha spiegato Andrejev. Testimoni oculari hanno dichiarato che si sono aggiunti anche spari provenienti dalla popolazione locale che esasperata si era armata e aspettava intorno alla scuola.
Nella sua visita a Beslan, Putin si è recato questa mattina all'ospedale locale, dove i ricoverati sono 556. Tra questi 332 sono bambini che hanno riportato ferite o gravi shock. I corpi recuperati finora sono 321, ha dichiarato il Ministero della sanità regionale. La maggior parte è morta a causa delle esplosioni. Fonti ufficiali avvertono che il numero potrebbe salire. Ivan Sakhno, direttore del centro medico per i disastri di tutta la Russia ha reso noto che questa mattina i bambini più gravi, con ferite di arma da fuoco, sono stati trasferiti all'ospedale n° 9 e 13 di Mosca.
Il capo del dipartimento osseto dell'Fsb, ha detto che i terroristi impegnati nel sequestro erano più di 30. Di questi 3 sono stati catturati e 27 uccisi. Tra di loro anche 9 arabi definiti "mercenari"da Aslanbek Aslakhanov, consigliere di Putin in Cecenia.
I morti tra i soccorritori sono 2 e 3 i feriti. Secondo l'agenzia stampa Interfax, i morti nei servizi di sicurezza sono 10.
Intanto i superstiti della tragedia iniziano a raccontare la loro prigionia. Alla Gadiejeva, 24 anni, nella scuola con suo figlio e sua madre, ha detto che i rapitori erano completamente indifferenti alla loro sofferenza. "Quando gli chiedevamo da bere, si mettevano a ridere", ha raccontato la ragazza. "Non riesco più a mangiare, ormai mi sono abituata", ha detto alla madre una delle bambine sequestrate, dopo essere a casa. "Mia figlia mi ha raccontato delle condizioni in cui li hanno tenuti: ammassati nella palestra, senza cibo e senza acqua, le finestre chiuse e una bomba nella sala con sopra la bandiera dell'Ossezia", ha riferito la donna. (MA)
08/09/2004